Ode all’ortaggio dal cuore tenero!

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Originario del Medio Oriente e utilizzato già dagli Egizi per la preparazione di piatti prelibati, il carciofo iniziò ad essere coltivato in Sicilia nei primi secoli d.C. e lentamente risalì la nostra penisola nel tardo Medioevo diventando tra i simboli della cucina tradizionale in diverse regioni e rendendone tra l’altro l’Italia uno dei maggiori produttori al mondo. Il segreto delle sue virtù risiede nella cinarina, la sostanza aromatica che gli conferisce il caratteristico sapore amaro e molte delle sue proprietà benefiche e terapeutiche.

Il carciofo ha un apporto calorico veramente basso ed un enorme contenuto di ferro. Inoltre, contiene sodio, potassio, calcio, fosforo, vitamine (A, B1, B2, C, PP), acido malico, acido citrico, tannini e zuccheri consentiti anche ai diabetici.

La parte commestibile di questo protagonista della cucina è in realtà il fiore della pianta, con il cuore (il “cimarolo”) che rappresenta la parte più tenera e quindi ricercata. Durante la pulitura, può essere molto utile immergere il carciofo in acqua acidulata, unita ad esempio a succo di limone, così da evitare l’annerimento delle foglie. È opportuno ricordare che, una volta cotto, il carciofo non riesce a conservarsi a lungo. Come recuperare le foglie scartate? Se si è in grado di resistere al sapore amaro di questa parte meno nobile, è possibile prepararne un infuso in acqua calda. È così infatti che si recuperano le proprietà nutrienti (ritenute utili anche per ridurre il colesterolo nel sangue) che altrimenti andrebbero perdute. In ogni caso, se la preparazione del carciofo prevede di cuocerli, si può conservare l’acqua di cottura e riutilizzarla ad esempio per arricchire minestre o zuppe.Esistono diverse varietà di carciofo: il ligure è dolce, il romanesco tenerissimo e il sardo un po’ spigoloso. Fioriscono da ottobre ad aprile (a seconda della qualità) e si prestano ad essere protagonisti di numerosissime ricette, dai primi piatti ai contorni, dagli antipasti ai piatti unici.

Curiosità: il carciofo è molto apprezzato anche lontano dai fornelli, il suo succo è infatti usato nella cosmesi naturale per tonificare e rivitalizzare la pelle, il suo succo dona vitalità e tonicità alla pelle devitalizzata e foruncolosa.

 

Carcioffole ‘ndurate e fritte

Ecco la ricetta che la cara amica Antonella Gargiulo ha inviato alla rubrica FoodCrossing di 100% Fitness Magazine, dopo aver appreso e sperimentato la ricetta dell’insalata di rinforzo proposta da me nel numero di Dicembre.

“Ne ricordo il caldo profumo che si spandeva la domenica in tutta la casa arrivando alla gola…e allo stomaco!”

I carciofi indorati e fritti sono un piatto tipico della cucina napoletana. Sono adatti come antipasto ma se preferite potete servirli anche come secondo accompagnati da una fresca insalata. Attenzione! L’effetto “uno tira l’altro” è garantito!

Ingredienti:

  • Carciofi;
  • 3 uova;
  • 1 limone,
  • sale q.b.,
  • olio extra vergine di oliva

Procedimento:

Pulire i carciofi togliendo le foglie esterne più dure, tagliare le punte, dividerli a metà, togliere la barba interna, tagliare ogni metà in 2 e metterli in acqua e limone per 10 minuti. Asciugarli e passarli prima nella farina e poi nelle uova sbattute. Quindi friggerli in abbondante olio bollente prima da un lato e poi dall’altro, adagiarli man mano in un piatti ricoperto da carta assorbente per eliminare l’unto in eccesso. Salarli e servirli caldi. Buon appetito! Grazie Antonella!

 

di Anna Maione

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