Una Femmena al BBQ!

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È ufficialmente iniziata la stagione del Barbecue, occasione informale per riunirsi con amici e parenti!
Sull’origine del termine ‘Barbecue‘ esistono diverse versioni.
La prima si ricollega ai primi esploratori spagnoli che giunsero nell’America centrale, in particolare nei Caraibi, dove scoprirono che le tribù indiane dei Taino usavano una tecnica di cottura delle carni che consentiva di conservarle a lungo anche nel non favorevole clima locale. Questa metodica prevedeva di disporre il cibo su di un graticcio di legna sospeso sopra uno strato di braci di legna. La cottura era lenta, e lo scopo del graticcio era quello di tenere la carne distante dal suolo e dalla contaminazione di insetti ed altri animali terrestri, mentre il fumo teneva lontani insetti volanti e contribuiva alla lunga conservazione degli alimenti. La stessa tipologia di graticci pare venisse usata anche per dormire. Il nome di questi graticci nella lingua locale suonava agli spagnoli come “barbacoa”. I conquistatori, tornati in Europa, diffusero tale metodo di cottura e questa nuova parola con una grammatica più o meno simile in tutte le lingue.
Nel 1697 in Gran Bretagna il termine barbecue è citato per indicare una piattaforma su cui dormire, ma nel 1733 la parola è già usata per indicare una riunione sociale all’aria aperta dedicata alla grigliatura della carne. Nel 1769 George Washington annota nel suo diario di essere andato ad Alexandria per partecipare ad un “barbecue“.
Una seconda versione dell’origine del termine barbecue è francese. L’occasione della scoperta avvenne sempre durante la conquista del Nuovo Mondo, quando esploratori francesi avrebbero mangiato una capra intera cotta su una griglia del tutto simile a quella descritta sopra, e di averla gustata “de la barbe a la queue”, dalla barba alla coda, da cui, per contrazione, “barbecue“.
La cottura del cibo sul fuoco segna l’inizio della storia della cucina. Oggi il barbecue è spesso e volentieri considerato un rito. Esplicito è infatti il richiamo alla convivialità, all’amicizia, al gesto di condividere preparazione e consumo del cibo.
Questa dimensione collettiva ha sempre accompagnato il rito sociale del pasto come simbolo del gruppo, della sua coesione, della solidarietà che unisce nello sforzo di procacciarsi il cibo e nel piacere di assumerlo insieme. La voglia di compagnia che pare essere la prima motivazione degli inviti a un barbecue oggi occupa di preferenza il tempo libero del fine settimana, ma è l’immagine di una dimensione solidale che da sempre accompagna la vita degli uomini.

Se la nostra storia alimentare ha posto la donna al centro della cucina domestica, la grigliata e lo spiedo sono considerati ormai per definizione un affare di maschi.
Ma a noi sembrava più che giusto sfatare questa convinzione condividendo con voi la passione di Imma per il barbecue.

Ecco la sua ricetta!

 

di Anna Maione

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