Condannato per aver guidato in stato di ebbrezza?

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La guida in stato di ebbrezza è tra i reati maggiormente commessi dai giovani che porta, quasi sempre, ad una spiacevole ed amara condanna penale.
Tuttavia il legislatore con la L.120/2010 ha inserito il comma 9 bis nell’art 186 Cds (guida in stato di ebbrezza) e il comma 8bis nell’art. 187 cds (guida sotto l’effetto di sostanza stupefacente) prevedendo la possibilità di sostituire le pene classiche dell’ammenda e dell’arresto con la pena del lavoro di pubblica utilità di cui all’art. 54 D.lgs n.274 del 2000.

Ma in cosa consiste la pena al lavoro di pubblica utilità?
Premesso che il lavoro di pubblica utilità consiste nella prestazione di un’attività non retribuita a favore della collettività da svolgere presso lo Stato, le regioni, le province, i comuni o presso enti e organizzazioni di assistenza sociale o volontariato, va subito detto che al fine di usufruire della sostituzione della pena classica con quella del lavoro di pubblica utilità occorre che non ricorrano due condizioni ostative, e cioè:

  1. La ricorrenza dell’aggravante di cui al comma 2-bis (aver provocato un incidente stradale)
  2. Aver già prestato lavoro di pubblica utilità in precedenza.

In mancanza delle predette condizioni l’interessato potrà avanzare richiesta di sostituzione pena rispettando la tempistica qui di seguito illustrata.
Preliminarmente occorre che l’interessato/condannato si faccia rilasciare dall’ente convenzionato una dichiarazione di disponibilità affinché possa espletare uno dei lavori socialmente utili. Successivamente bisognerà distinguere due ipotesi:

  1. Procedimento penale in fase di indagine
  2. Opposizione al decreto penale di condanna

Nel primo caso, prima della notifica del decreto penale di condanna (ossia nelle fase delle indagini preliminari) la dichiarazione di disponibilità unitamente al consenso dell’interessato potrà essere prodotta al PM titolare del procedimento penale affinché quest’ultimo, al momento della richiesta dell’emissione del decreto penale di condanna, possa chiedere al GIP (giudice per le indagini preliminari) già la sostituzione della pena classica (ammenda e arresto) con quella del lavoro di pubblica utilità.
Nel secondo caso, ossia dopo la notifica del decreto penale di condanna, occorrerà presentare (entro 15 giorni dalla notifica dello stesso) opposizione allo stesso ed aspettare che venga fissata l’udienza davanti al Tribunale in composizione monocratica.
In tale sede il vostro avvocato di fiducia chiederà al Giudice che, nel caso di condanna, la pena venga sostituita con quella del lavoro di pubblica utilità. Il Giudice determinerà quindi, con la sentenza di condanna, la durata concreta dello svolgimento del lavoro di pubblica utilità ed incaricherà l’ufficio di P.S. territorialmente competente di verificare l’effettivo svolgimento del lavoro di P.U. richiesto dal condannato.
In caso di svolgimento positivo, il giudice all’esito di un procedimento di esecuzione, con fissazione di apposita udienza e con decisione ricorribile unicamente in Cassazione, dichiarerà il reato estinto provvedendo sia alla revoca della confisca del veicolo eventualmente disposta sia alla riduzione della metà della sospensione della patente di guida.

Per quanto riguarda, invece, la durata del lavoro di pubblica utilità essa sarà commisurata alla durata delle pena principale da sostituire.
A titolo esemplificativo 1 giorno di LPU (che converte 1 giorno di arresto o 250€ di ammenda) corrisponde a 2 ore di attività lavorativa. Per legge il limite di ore settimanali è di 6 ore, ma si può richiedere l’autorizzazione al magistrato per il superamento (limite giornaliero 8 ore).
Si specifica che, in caso di violazione degli obblighi connessi allo svolgimento del lavoro di P.U. il giudice disporrà la revoca della pena sostitutiva con ripristino di quella sostituta e della sanzione amministrativa della sospensione della patente e della confisca”.
In conclusione in caso di contestazione del reato di guida in stato di ebbrezza o sotto effetto di sostanze stupefacenti si consiglia di rivolgersi prontamente ad un avvocato penalista di fiducia affinché lo stesso possa disporre del tempo necessario per valutare attentamente l’intera situazione e definire la migliore strategia difensiva da attuare nel caso in esame.

 

di Valerio Massimo Aiello

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