Le orme

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Ho sognato che in riva al mare
camminavo con il Signore
e mentre lieto me ne andavo
l’immensità del cielo ammiravo.

In quello sterminato schermo
lo sguardo mio è rimasto fermo
ed ho rivisto il mio passato
così come l’avevo affrontato.

Per ogni giorno da me trascorso
durante il vital percorso,
sulla sabbia, chiare, due orme
apparivano nelle loro forme.

Erano le orme mie, profonde,
non cancellate dalle onde
e c’erano quelle del Signore
che m’accompagnava con Amore.

Poi ne ho vista una soltanto
e la cosa m’ha sorpreso tanto
perchè quell’assenza combaciava
coi dì in cui la vita non andava.

“Nei momenti più drammatici,
nei giorni bui e patetici
Signore, Tu non eri con me
perchè l’orma Tua più non c’è”.

“Io scelsi di vivere con Te
e Tu promettesti di stare con me,
poi quando ero più provato,
Signore, mi hai abbandonato”.

“Cosa ho mai fatto, mio Signore,
per meritare il Tuo rancore,
io continuo a vivere con Te,
perciò, Signore, dimmi, perchè?”

“Io non t’ho mai lasciato, figlio mio,
tu sei sempre nel cuore del tuo Dio,
io non t’ho mai abbandonato
e mi duole se solo l’hai pensato”.

Quando, ingrato, il tuo destino
ha intralciato il tuo cammino
io, fedele, ero lì con te
e tu eri in braccio a me”.

“Si, figlio, in braccio io t’ho preso
e le pene sopportabili t’ho reso,
l’orma che manca non è la mia,
l’orma che manca, figlio, è la tua”.

 

di Salvatore Spinelli

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