Un territorio da scoprire

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Conoscere il territorio è indispensabile per difenderlo e rivalutarlo. Sono sempre stato convinto di questo ed allora mi impegno alla partecipazione ed alla conoscenza coinvolgendo studenti, amici e appassionati. I miei interventi hanno portato ragazzi delle scuole medie e superiori a conoscere gli antichi collegamenti, i centri storici ed i cosiddetti “siti minori” della Penisola Sorrentina. Il coinvolgimento inizia con domande semplici che fanno capire perchè un piccolo territorio come la Penisola Sorrentina e la Costiera Amalfitana sia stato interessato cosi frequentemente da dominazioni storicamente rilevanti come i Greci, i Romani e tutti i passaggi del Medioevo.
penisola-sorrentina2Un luogo centrale nelle rotte commerciali del Mediterraneo, strategico nei controlli del territorio dell’Impero Romano ed interessante per tutti i secoli del Medioevo tanto da diventare terra di villeggiatura per reali Francesi, Spagnoli e Austriaci ed anche uno dei più importanti centri turistici già dal 1700.
Le tracce di quei meravigliosi fasti sono percepibili dappertutto. I centri storici di Sorrento e Vico Equense ricalcano ancora la millenaria conformazione greco-romana della pianta Ippodamea, gli edifici conservano segni architettonici risalenti anche a 900 anni fa e molti reperti romani, utilizzati impropriamente nella protezione e nella costruzione dei palazzi, fanno mostra in ogni angolo delle città. Anche lungo i sentieri si può scoprire la storia del territorio.
A Punta della Campanella si cammina sul selciato millenario romano e, giunti alla meta, si incontrano ruderi e costruzioni di almeno 2500 anni fa. Alla Sperlonga, a Vico Equense, si cammina lungo l’antico tracciato preromano che giungeva dalla piana di Pompei per collegare le città romane al tempio presente all’estrema punta Minerva, di fronte all’isola di Capri, sede dell’imperatore. Lungo i collegamenti dei vari casali, da Vico a Massa Lubrense, si scorgono antiche masserie che conservano intatte tutti i particolari architettonici, i tetti a volta ed i cortili con i pozzi ed anche l’architettura rurale dei terrazzamenti spiega chiaramente i metodi di coltivazione usati da sempre in Penisola.
penisola-sorrentina3La coltivazione dei limoni con tutto l’ingegno espresso nei pergolati per difenderli dalle intemperie, l’estrazione del tufo per ricavare mattoni e costruire ogni edificio o muro di cinta, l’utilizzo delle grotte per la costruzione di barche o per la conservazione degli agrumi in modo da ritardarne la maturazione e venderli in periodi migliori erano tutti segni di ingegno sviluppato per vivere in un luogo considerato ostile fino alla costruzione, nel 1830, della comoda strada proveniente da Castellammare.
Tutte queste cose sono entrate a far parte dell’ideale meta turistica già nel 1700 quando, durante l’epoca d’oro del Grand Tour, ogni famiglia benestante d’Europa, visitando l’Italia, volgeva il proprio interesse anche al nostro territorio. Ora viviamo di quel riflesso ed ognuno cerca sempre le stesse cose, la genuinità dei prodotti, la bellezza del paesaggio e l’ospitalità degli abitanti. è qui che si deve concentrare l’offerta, su cose semplici che esistono dappertutto ma che si possono intercettare soltanto se si cammina lentamente e con il naso all’insù.

 

di Nino Aversa

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