Dopo l’articolo del mese scorso sui disturbi venosi, in particolar modo delle gambe, che nei periodi caldi si possono verificare e accentuare, non possiamo trascurare le altre condizioni che possono favorire gambe gonfie. E anche in tal caso chi ne soffre maggiormente è il sesso femminile, specie in età avanzata. Si tratta di manifestazioni caratterizzate da intenso gonfiore che inizia dalle caviglie sino ad arrivare talvolta alla piegatura delle gambe, con un aumento del volume e pesantezza degli arti inferiori, con difficoltà nella deambulazione per cui necessita il riposo e stare seduti. La cute il più delle volte diventa lucida e se si prova a premere sulla zona si crea una specie di vuoto, simile all’impronta del dito che ha premuto, definito appunto “fovea”.
Le cause dei gonfiori
Molte possono essere le cause che possono provocare gonfiore alle gambe, una delle più frequenti è dovuta alla cattiva circolazione venosa, così come descrivemmo nell’articolo precedente, per una dilatazione passiva delle vene e perdita di efficacia delle valvole che all’interno di esse, come dei boccioli di rosa, evitano il ritorno indietro del sangue proveniente dalla periferia degli arti verso il cuore. Questa dilatazione eccessiva delle vene comporta una ostacolata circolazione con ristagno di sangue e trasudazione di liquidi nei tessuti periferici, per cui si rileva il gonfiore (edema). In tal modo, se non si interviene con adeguati trattamenti e suggerimenti, si può andare incontro a infiammazione delle vene (flebiti) e formazione di coaguli intravenosi (flebotrombosi) con possibilità di pericolose frammentazioni ed embolie a carico dei rami arteriosi polmonari. Il gonfiore agli arti può essere solo da un lato o ai due arti in rapporto all’interessamento generale o solo di una parte.
Linfedema
Accanto al circolo arterioso e venoso nell’organismo v’è da considerare anche il circolo linfatico. Trattasi di una circolazione che partendo dalla periferia del corpo, dai capillari arteriosi e venosi, raccoglie sostanze organiche trasportandole in modo autonomo e parallelo al circolo venoso sino alla regione toracica per riversare il tutto nel plesso delle vene laterali del collo (confluenza giugulo-succlavia). Lungo il suo percorso il sistema linfatico ha dei punti di riferimento (detti Linfonodi) che rappresentano stazioni importanti immunitarie, nonchè di passaggio e filtraggio delle linfa. Sono punti di riferimento anche per lo specialista oncologo, allorchè si interviene per l’asportazione di un tumore nella ricerca di cellule tumorali già metastatizzanti, che possono diffondersi, e presenti già in tali sedi (perciò vengono definite tali stazioni come “linfonodi sentinelle”). Per processi compressivi (cisti o tumori) o cicatriziali (a seguito di un intervento operatorio) lungo il percorso delle via linfatiche si può avere un ristagno di linfa e conseguentemente un gonfiore permanente a carico di uno o dei due arti superiori o inferiori.
Gravidanza
Durante il periodo della gravidanza, specie nel periodo dei mesi caldi possono comparire gonfiori a carico non solo degli arti inferiori ma anche alle mani e braccia. E con l’aumento del peso della gestante e del nascituro i gonfiori possono aumentare. Anche se non destano preoccupazioni vanno sempre tenuti sotto controllo in gravidanza e contemporaneamente anche la pressione arteriosa e i valori delle urine, azotemia e creatininemia (esami che di regola evidenziano la funzione del rene). Se compaiono alterazioni persistenti dei suddetti esami va considerato il pericolo di una condizione di preeclampsia nel corso della gravidanza o subito dopo il parto, con conseguenti manifestazioni convulsive e rischio mortale sia per la mamma che per il nascituro. Un’adeguata prevenzione può mettere al riparo la gestante da qualsiasi rischio.
Infezioni e Scompenso di cuore
La stessa malattia renale causata da complicanze infettive (tonsilliti, sepsi ai denti) possono dare luogo come prima spia a gonfiori alle caviglie. Così come malattie organiche, come il diabete, infezioni e piaghe agli arti inferiori.
Anche alterazioni della “pompa” cardiaca, cioè le fasi di scompenso, allorchè il cuore per motivi riguardanti esiti di infarto, endocarditi, malattie valvolari e dilatazioni delle camere del cuore, possono creare una mancanza di forza propulsiva e un ristagno del circolo sanguigno caratterizzato da epatomegalia (ingrossamento del fegato) e gonfiore persistente degli arti inferiori.
Caviglie gonfie e farmaci
Va anche precisato che la comparsa di gonfiori alle caviglie, specie nel periodo estivo, non sempre devono creare preoccupazioni, in particolar modo quando a sera vanno rilevati tali gonfiori e al mattino alzandosi dal letto non si evidenziano. Possono essere causati da un’attività lavorativa quotidiana, stare in posizione eretta, da scarpe troppo strette, da una lunga esposizione al caldo e al sole. Anche l’impiego di particolari farmaci, i cosiddetti vasodilatatori, che vengono consigliati per migliorare le condizioni coronariche o per la riduzione dei valori della pressione arteriosa possono portare a gonfiori delle caviglie e dei piedi. Per evitare tali inconvenienti occorrerà usare particolari precauzioni, come far valutare al medico curante innanzitutto se è possibile usare un farmaco diverso, poi – specie nei mesi caldi – prendere tali farmaci di sera dopo cena, in modo da lasciare che la vasodilatazione provocata dal farmaco agisca prevalentemente durante la notte, quando si è in posizione orizzontale per molte ore ed il rischio del gonfiore si riduce.
Quali le cure
Inutile dire che le cure per essere adeguate devono innanzitutto porre rimedio alle cause che provocano il male. Così chi soffre di disturbi venosi deve preoccuparsi di iniziare o continuare una terapia con farmaci adeguati, sia per la prevenzione o cura della flebite, con l’uso anche di calze elastiche, evitando l’esposizione al sole e ambienti molto caldi, camminare quando più è possibile nel corso della giornata per consentire ai muscoli dei polpacci di sospingere il sangue nelle vene verso l’alto, evitare inoltre di stare molto tempo in posizione eretta, effettuare nel corso della giornata delle ore di riposo a letto o in poltrona sollevando i piedi in alto e di notte mettere sulla parte inferiore del letto un sostegno o cuscino per tenere gli arti più sollevati.
Consigli pratici
Si raccomanda anche di ridurre l’ingestione di cibi salati (il cloruro di sodio contenuto nel sale da cucina favorisce l’aumento della Pressione arteriosa ed anche la comparsa di gonfiori agli arti). Nel periodo estivo occorre però ricordare che una eccessiva riduzione della Pressione arteriosa, che viene favorita dal caldo eccessivo, dalla eventuale riduzione del sale e da farmaci ipotensivi, per coloro che sono in cura per l’ipertensione arteriosa, può causare abbassamenti pressori molto forti con il rischio di veri e propri collassi. Anche le altre cause dei gonfiori agli arti vanno accertate e curate, come lo scompenso cardiaco, le alterazione della funzione renale, i processi compressivi ed infiammatori delle vene e vie linfatiche. Vanno consigliati anche pediluvi freddi con erbe rinfrescanti a fine giornata e brevi docce con getti di acqua sulla zona gonfia. Così brevi massaggi sulle caviglie e sulle gambe, dal basso verso l’alto, da ripetere durante la giornata consentono un miglioramento della sintomatologia sia dolorosa che di pesantezza degli arti.
A conclusione di questa nota nei casi persistenti di gonfiori agli arti occorrerà sempre far capo al proprio medico il quale valuterà e consiglierà il modo migliore per ulteriori accertamenti e cure.