E’ iniziata la stagione delle allergie

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La rinite allergica stagionale, conosciuta anche come “febbre o raffreddore da fieno”, è un problema respiratorio molto comune. Colpisce tra il 10% e il 25% della popolazione e appare tuttora in crescita. Il significato della parola allergia è “reazione alterata”: una risposta inappropriata dei meccanismi di difesa dell’organismo a sostanze assolutamente inoffensive, normalmente presenti nell’ambiente, gli allergeni. Nel caso della rinite allergica stagionale, gli allergeni responsabili sono i pollini rilasciati da diversi tipi di piante. È detta “stagionale” perché si manifesta in primavera o in estate, indicativamente tra marzo e settembre, quando avviene la fioritura e la concentrazione dei pollini nell’aria raggiunge il picco massimo. La rinite allergica stagionale si distingue dalla rinite allergica perenne, scatenata da allergeni come acari, muffe, peli di animali e che si può manifestare durante tutto l’anno. Essendo i pollini sostanze disperse nell’aria leggere e di piccole dimensioni, non solo penetrano nel naso e nelle vie respiratorie ma si depositano anche nella congiuntiva oculare. I disturbi della rinite allergica stagionale si manifestano quindi prevalentemente a livello del naso (il cosiddetto “raffreddore allergico”) e a livello degli occhi (la cosiddetta “congiuntivite allergica”). Tuttavia, non è infrequente una sintomatologia multipla, con disturbi conseguenti e correlati, come a esempio asma e disturbi del sonno. Il raffreddore allergico presenta sintomi come congestione (naso chiuso), prurito, naso che cola e starnuti. La reazione allergica causa infatti una risposta dell’organismo: le mucose del naso si gonfiano e il naso si ottura. Il corpo tenta di rimuovere il polline dal naso tramite gli starnuti.
I disturbi della rinite allergica stagionale che si presentano a livello degli occhi interessano la congiuntiva, una membrana che ricopre il bulbo oculare e la parte interna della palpebra.
La sua funzione è proteggere l’occhio e facilitare lo scorrimento delle palpebre durante la fase di ammiccamento.
Le patologie infiammatorie a carico della congiuntiva sono definite col termine generico di congiuntivite. Quando questa infiammazione è causata da un allergene, come nel caso di un polline, si parla di congiuntivite allergica. I sintomi più comuni della congiuntivite sono: arrossamento, sensazione di gonfiore o secchezza, sensazione di occhi appiccicosi, lacrimazione, difficoltà di apertura degli occhi al risveglio e fotofobia. Poiché il contatto con l’allergene è necessario affinché si sviluppi questa sintomatologia, i portatori di lenti a contatto dovrebbero porre particolari attenzione alla pulizia delle proprie lenti: è facile infatti che vi si depositi del polline.
La rinite allergica stagionale rappresenta un problema globale e colpisce oltre 500 milioni di persone al mondo: interessa il 30% della popolazione degli Stati Uniti e il 25% degli abitanti dell’Europa. Nel vecchio continente è la Francia a soffiarsi di più il naso, con 17 milioni di allergici. Seguono Germania, con 14.8 milioni e Regno Unito, 14.7 milioni. In Italia colpisce dal 10 al 25% della popolazione, una cifra che appare tuttavia in crescita. Sebbene non sia una malattia grave dal punto di vista clinico, la rinite allergica ha delle considerevoli ripercussioni negative sulla qualità di vita. Riduce il rendimento lavorativo e scolastico e causa una perdita di produttività: più del 52% dei pazienti non si sente riposato al risveglio, più del 49% si sveglia durante la notte e più del 32% ha difficoltà ad addormentarsi, più del 66% riporta di sentirsi irritabile e stanco.
È evidente che un disturbo come la rinite allergica stagionale influisce sulla vita familiare e sociale dei pazienti: ne risentono le attività fuori casa, il lavoro, la scuola. La conseguenza è un rilevante costo socio-sanitario, causato della perdita di produttività. Perché una persona diventi allergica, è necessario che avvenga un processo di “sensibilizzazione” all’antigene. In pratica, il sistema immunitario di una persona geneticamente predisposta a diventare allergica deve entrare in contatto con l’allergene (in questo caso il polline) e riconoscerlo come una “minaccia”. Quando questo avviene, il sistema immunitario inizia a produrre una grande quantità di anticorpi chiamati IgE, i quali vanno a ricoprire la membrane di un particolare tipo di cellule nella mucosa nasale, chiamate mastociti.
Da questo momento in poi, i mastociti saranno in grado di riconoscere e di reagire ad ogni futuro contatto con l’allergene. Nel successivo contatto, che di norma si verifica durante la stagione delle allergie, il polline presente nell’aria entra nelle vie respiratorie, toccando la mucosa nasale.
I mastociti in essa contenuti “esplodono”, rilasciando una grande quantità di istamina. Questa sostanza è la principale responsabile dell’infiammazione della mucosa e di tutti i sintomi dell’allergia. Gli antistaminici, riducendo l’effetto dell’istamina, aiutano ad alleviare i sintomi dell’allergia! Oggi in commercio senza obbligo di ricetta e senza sonnolenza come effetto collaterale in una sola somministrazione al giorno.

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