In farmacia il test per l’intolleranza al lattosio

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Intolleranza al lattosio è una delle più diffuse e note intolleranze alimentari unitamente a quella per il glutine. Nella maggior parte dei casi è dovuta ad una carenza soggettiva dell’enzima necessario per digerire il lattosio, lo zucchero naturalmente presente nel latte. Di solito si manifesta con sintomi a carico dell’apparato intestinale come aria, dolori, diarrea e crampi. La diagnosi definitiva si fa con il breath test e l’unico possibile approccio alla cura è il controllo della alimentazione.
Essere intolleranti al lattosio significa soffrire di una carenza più o meno marcata di lattasi, che serve per la digestione dei latticini: lo zucchero del latte che per essere assorbito dall’intestino dev’essere scomposto nei due zuccheri semplici che lo compongono, glucosio e galattosio. La carenza enzimatica può essere totale o parziale, ma in ogni caso quel che accade è che il lattosio non modificato viene fatto fermentare dai batteri intestinali. L’azione della flora batterica è la causa dei disturbi gastrointestinali. Tutti i sintomi intolleranza al lattosio sono aspecifici e potrebbero quindi essere causati con la medesima intensità anche da malattie ben più gravi. Inoltre, come sempre quando ci sono di mezzo mal di pancia e cattiva digestione, è piuttosto comune che ci sia anche stanchezza dopo i pasti o incapacità a riposare bene. Tutti questi segnali, anche sommati tra loro, non dirigono in modo univoco la diagnosi verso una intolleranza.
Bisogna quindi rivolgersi al medico che, con la visita e la ricostruzione della storia clinica dei sintomi, può collegare l’assunzione degli alimenti contenenti lattosio con il disturbo. Da oggi la conferma la si può ottenere in farmacia. La diagnosi arriva dal breath test: un metodo non invasivo che si esegue in modo semplice e sicuro. A digiuno si soffia in uno speciale “boccaglio” per la “raccolta del respiro”.
L’apparecchio misura la quantità di idrogeno nell’aria espirata. Una volta effettuata questa misurazione, si somministra una bevanda contenente lattosio in quantità nota: a questo punto ogni 30 minuti per le 3 ore successive si dovrà soffiare nel boccaglio e ogni misura della quantità di idrogeno verrà correlata con la misurazione a digiuno. La fermentazione del lattosio non digerito produce proprio idrogeno, pertanto nei soggetti intolleranti si verifica, rispetto alla prima misura, un aumento della quantità di questa sostanza nel respiro. È necessario per eseguire il test essere a digiuno da almeno 8 ore e non aver assunto antibiotici da almeno 2 settimane.
La sera prima del test si mangia normalmente, prediligendo comunque alimenti semplici, che non fermentino nell’intestino, consumando del riso in bianco condito con olio extravergine di oliva e del pesce alla griglia o al forno. La terapia per intolleranza al lattosio consiste nella dieta ad esclusione: tutti i cibi che contengono lattosio, per lo più latte e derivati, vanno evitati. Oggi il lattosio viene anche utilizzato spesso come additivo dall’industria alimentare, per esempio nel prosciutto cotto, nelle salsicce, nei dadi per il brodo e nel pancarrè. In farmacia sono dipsonibili delle compresse a base di lattasi che possono essere assunte proprio per digerire il latte se vogliamo consumare latte e latticini.
Info Farmacia Elifani 0818786605.

di Giuseppe De Simone

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