L’ultrasuonoterapia

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Il trattamento con ultrasuonoterapia necessita di un’adeguata conoscenza dell’organo da trattare. Se la superfice è regolare e piana adotteremo un’erogazione diretta, diversamente se la superfice è irregolare, come la mano ed il piede, è consigliabile un trattamento indiretto.

Modalità di trattamento

★ Modalità diretta: l’erogatore di onde è applicato sulla cute con l’interposizione di un gel; è opportuno mantenere il manipolo sempre perpendicolare alla superfice corporea.
L’applicazione diretta può essere di due tipi:
1.A manipolo: è la modalità più corretta di erogazione di ultrasuoni, dove si realizza un’azione combinata tra micromassaggio indotto dagli ultrasuoni, massaggio manuale e calore. Inoltre si valuta in maniera chiara la tolleranza dell’individuo, in modo da applicare l’intensità più idonea ad evocare un micromassaggio in assenza di dolore.
2.Statica: l’applicazione viene effettuata tramite un braccio meccanico che fissa l’erogatore in un punto ben preciso. In questa modalità le onde sonore si sommano, quindi l’intensità e la durata devono essere minori rispetto all’applicazione a manipolo.
★ Modalità indiretta: questa modalità prevede l’immersione in acqua dell’organo da trattare, risulta essere spesso una necessità per la superfice irregolare della parte corporea (mani e piedi). Vengono impiegate intensità più elevate, in quanto in ambiente acquoso sono più frequenti i fenomeni di riflessione e rifrazione.

Indicazioni terapeutiche

L’ultrasuonoterapia, in virtù della compressione e decompressione che induce, ha un effetto simile a quello di un massaggio profondo.
Quest’azione meccanica favorisce i processi di diffusione dei liquidi attraverso le membrane vasali con risultato anti-edemigeno. Durante l’erogazione di onde sonore, nell’organismo si verifica un aumento di temperatura, con tutti gli effetti trofici che ciò causa come un aumento del microcircolo locale, riattivazione della circolazione, diminuzione delle contratture. Inoltre gli ultrasuoni comportano vibrazioni nelle diverse strutture che attraversano, inducendo un effetto fibrolitico nei tessuti interessati da processi aderenziali patologici (traumi muscolari o cicatrici post-chirurgiche).
Ricapitolando le indicazioni terapeutiche sono le seguenti:

  • Edemi post-traumatici;
  • Ematomi organizzati;
  • Contratture muscolari;
  • Cicatrici e cheloidi;
  • Morbo di Dupuytren;
  • Processi flogistici sub-acuti e cronici (tendinopatie e borsiti);
  • Artrosi;
  • Sciatalgie e nevralgie superficiali.

Controindicazioni

  • Dispositivi elettronici (pace-maker);
  • Impianti protesici e mezzi di sintesi;
  • Osteoporosi;
  • Neoplasie maligne.

 

di Daniele Grieco

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