La cefalea a grappolo

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Soluzioni chirurgiche: L’intervento chirurgico è consigliabile solo in alcuni casi, cioè per le persone affette da cefalea a grappolo cronica che non risponde alle terapie aggressive o per quei pazienti che non tollerano i farmaci o gli effetti collaterali. I candidati all’intervento devono soffrire di mal di testa solo da un lato del capo, perché l’intervento chirurgico deve essere eseguito tutto in una volta. Per curare la cefalea a grappolo è possibile usare diverse tecniche chirurgiche. Gli interventi cercano di danneggiare i nervi ritenuti responsabili della propagazione e del trasporto del dolore. Tuttavia è possibile che dopo l’intervento i muscoli della mascella risultino indeboliti e che diminuisca la sensibilità in determinate zone del viso e del capo.
Tra le tecniche chirurgiche più usate ricordiamo: Intervento chirurgico convenzionale. L’intervento chirurgico convenzionale è la tecnica più invasiva: il chirurgo recide parte del nervo trigemino (il nervo che serve la zona posteriore dell’occhio e quella intorno all’occhio) con il bisturi, oppure provoca minuscole bruciature per distruggere parte del nervo. Questo tipo di intervento può alleviare il dolore, ma è molto rischioso per l’occhio. Ormai da molto tempo non è più la tecnica preferita dai chirurghi. Iniezioni di glicerolo. Un’iniezione di glicerolo nei nervi facciali può alleviare immediatamente i sintomi, con meno rischi rispetto alle altre tecniche chirurgiche. Terapie all’avanguardia.
Man mano che la ricerca sulla cefalea a grappolo fa progressi, i chirurghi possono inventare terapie più mirate. Uno sviluppo molto promettente consiste nell’uso di uno speciale apparecchio che stimola il nervo occipitale, che a sua volta influenza il nervo trigemino. Per curare i pazienti affetti da cefalea a grappolo ricorrente i ricercatori stanno testando un apparecchio stimolatore delle dimensioni di un pacemaker: quest’apparecchio che invia gli impulsi mediante gli elettrodi, è impiantato nel nervo occipitale. Diverse ricerche collaterali riguardanti gli stimolatori del nervo occipitale hanno scoperto che gli apparecchi di questo tipo sono in grado di diminuire il dolore causato dal mal di testa cronico in alcuni pazienti: i dispositivi sono ben tollerati e sembrano molto sicuri. Sono in fase di studio anche altre ricerche simili, che usano uno stimolatore impiantato nell’ipotalamo, la zona del cervello connessa alla ricorrenza dei grappoli. La stimolazione cerebrale profonda dell’ipotalamo è in grado di alleviare il dolore nelle persone affette da cefalea a grappolo molto intensa e cronica.
Terapie preventive
Se il grappolo è già cominciato probabilmente per prima cosa assumerete un farmaco per la terapia a lungo termine, spesso accompagnato anche da una qualche forma di terapia sintomatica. Quando sarete riusciti a tenere sotto controllo il mal di testa probabilmente interromperete la terapia sintomatica, ma continuerete comunque ad assumere il farmaco o i farmaci per la terapia sul lungo periodo.I farmaci per la terapia sintomatica possono contribuire alla prevenzione degli attacchi di mal di testa in attesa che i farmaci per la terapia sul lungo periodo facciano effetto.
Corticosteroidi. I farmaci antinfiammatori steroidei, detti cortisonici (ad esempio il prednisone) sono una forma di terapia preventiva che agisce molto velocemente. Appartengono alla famiglia di farmaci chiamati steroidi. Il medico può prescrivervi i corticosteroidi se la vostra cefalea a grappolo è comparsa solo di recente oppure se lo schema degli attacchi è composto da diversi episodi brevi seguiti da lunghi periodi di remissione. I corticosteroidi sono una terapia sintomatica molto efficace, ma non è consigliabile usarli sul lungo periodo, per via dei gravi effetti collaterali.
Ergotamina. L’ergotamina può essere assunta prima di dormire per prevenire gli attacchi notturni. I farmaci a base di ergotamina sono efficaci, ma non devono essere assunti insieme ai triplani.
Blocco dei nervi. Iniettando una sostanza anestetica e un corticosteroide nella zona intorno al nervo occipitale, che si trova nella nuca, si può impedire agli impulsi dolorosi di attraversare quel percorso nervoso. Il nervo occipitale si unisce al nervo trigemino, che connette tutte le strutture dello scheletro sensibili al dolore. Il blocco del nervo occipitale può essere utile per ottenere un sollievo temporaneo, in attesa che i farmaci sul lungo periodo facciano effetto. I farmaci per la terapia sul lungo periodo devono essere assunti per tutta la durata del grappolo.
Alcuni pazienti affetti da cefalea a grappolo cronica possono trovarsi nella necessità di assumere due o più di questi farmaci contemporaneamente.
Calcio antagonisti. Il verapamil, un calcio-antagonista, (Isoptin®), spesso è il primo farmaco a cui si ricorre per la prevenzione della cefalea a grappolo. In alcuni casi, quando il grappolo termina, l’uso di questo farmaco viene diminuito gradualmente e poi interrotto sotto la supervisione del medico. Solo in rari casi, quando si tratta di gestire la cefalea a grappolo cronica, è necessario farne un uso prolungato. Tra gli effetti collaterali frequenti di questo farmaco ricordiamo:costipazione, vertigini, nausea, affaticamento, gonfiore delle caviglie e ipotensione (pressione bassa).
Carbonato di litio. Il litio (Carbolithium®), usato nella terapia del disturbo bipolare, è anche efficace per prevenire la cefalea a grappolo cronica. Tra gli effetti collaterali ricordiamo: tremore, aumento della minzione e diarrea. Il medico può adeguare il dosaggio per minimizzare gli effetti collaterali. Durante la terapia, dovrete eseguire esami del sangue a cadenza regolare per escludere altri effetti collaterali più gravi, come l’insufficienza renale.
Tra gli altri farmaci usati nella terapia preventiva della cefalea a grappolo ricordiamo gli anticonvulsivanti, come il divalproex e il topiramato (Topamax®) Stile di vita e rimedi fai da te Durante i grappoli potete seguire questi consigli che vi aiuteranno a evitare gli attacchi di mal di testa: Seguite un ritmo sonno-veglia regolare. I grappoli possono presentarsi quando modificate il ciclo sonno-veglia. Durante i grappoli, cercate di seguire il vostro ritmo normale. Non bevete alcoolici. Il consumo di alcool, ad esempio di birra e vino, con ottime probabilità può scatenare un attacco di mal di testa durante un grappolo. L’effetto dell’alcool è rapidissimo: l’attacco può iniziare ancor prima che abbiate terminato il primo bicchiere. Limitate l’esposizione alle sostanze volatili. L’esposizione prolungata alle sostanze volatili, come i solventi, la benzina e le vernic, può scatenare un attacco. Fate attenzione all’altitudine. Durante i grappoli, la scarsità di ossigeno dovuta all’altitudine può scatenare il mal di testa. Evitate il tabacco. La nicotina è in grado di provocare il mal di testa durante i grappoli. Se già siete soggetti alla cefalea a grappolo, vi consigliamo di smettere di fumare e di evitare il tabacco in qualsiasi forma. Evitate i nitrati. In determinati casi i nitrati possono provocare il mal di testa durante i grappoli. Tra i cibi che contengono nitrati ricordiamo le carni affumicate e conservate. Anche alcuni farmaci, come la nitroglicerina, possono contenere nitrati. Terapie alternative La cefalea a grappolo può essere molto dolorosa, quindi ad alcuni pazienti può venire in mente di provare le terapie alternative o complementari per diminuire il dolore. Tuttavia, una ricerca recente effettuata su un campione di persone affette da cefalea a grappolo che ha provato diverse terapie alternative (agopuntura, agopressione, digitopressione, chiropratica e omeopatia) ha rilevato che meno del 10 percento ha tratto benefici. Per diminuire il dolore provocato dalla cefalea a grappolo alcune persone ricorrono agli integratori alimentari, in commercio in qualsiasi farmacia senza obbligo di ricetta. Tra di essi ricordiamo la melatonina: si è scoperto che i livelli di questa sostanza sono inferiori nelle persone affette da cefalea a grappolo. Tuttavia la terapia con la melatonina non si è dimostrata efficace per evitare i mal di testa molto dolorosi. Prima di provare un qualsiasi integratore, chiedete consiglio al vostro medico, perché queste sostanze potrebbero interagire con gli altri farmaci che vi sono stati prescritti.
Come conviverci
Convivere con la cefalea a grappolo può essere molto difficile. Gli attacchi di cefalea a grappolo possono spaventare voi, la vostra famiglia e i vostri amici. Gli attacchi possono rivelarsi insopportabili, anche perché sono debilitanti. Oltre ai sintomi fisici, il dolore cronico che spesso accompagna la cefalea a grappolo può scatenare l’ansia o la depressione. In definitiva, può compromettere le interazioni con la famiglia e gli amici, la produttività sul posto di lavoro e la qualità della vita in generale. Per imparare a convivere con le conseguenze della cefalea a grappolo è possibile rivolgersi a uno psicoterapeuta oppure trovare comprensione e incoraggiamento in un gruppo di aiuto. I gruppi di aiuto non sono indicati per tutti, però possono essere una buona fonte di informazioni. I membri del gruppo spesso sono più informati sulle terapie all’avanguardia e tendono a condividere le proprie esperienze. Se l’argomento vi interessa, chiedete al vostro medico di consigliarvi un gruppo nella vostra zona. Prevenzione La causa della cefalea a grappolo non è nota, quindi è impossibile prevenire il disturbo. Tuttavia è fondamentale elaborare una strategia preventiva per la gestione della cefalea a grappolo, perché cercare di curarla soltanto con una terapia sintomatica non porta ad alcun risultato. La prevenzione può diminuire la frequenza e la gravità degli attacchi, come pure il rischio di episodi di rebound. La terapia preventiva è anche in grado di aumentare l’efficacia di quella sintomatica. Inoltre è possibile diminuire la probabilità di ulteriori attacchi evitando l’alcool e la nicotina, che spesso aggravano gli episodi di cefalea a grappolo o ne favoriscono la comparsa.

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