Lo sviluppo sensoriale del feto

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Fino a qualche anno fa ancora non si conoscevano le enormi capacità percettive del feto. Quello che infatti era già ben noto nelle diverse culture popolari è stato confermato solo di recente e mediante particolari apparecchiature tecniche e con l’ausilio degli ultrasuoni.
È sbalorditivo come già dalla undicesima-dodicesima settimana di gestazione, quando pesa circa 10 grammi, il feto sia già capace di “sentire” non solo con le orecchie, in maniera ancora molto diversa dall’adulto.
Lo sviluppo sensoriale segue un iter ben preciso.
Il primo senso a svilupparsi è il tatto. Monitoraggi ecografici hanno dimostrato come già in un’epoca gestazionale molto precoce (pare addirittura dalla settima settimana), la stimolazione delle gote e delle labbra determini un movimento della testa nella direzione dello stimolo stesso. Dalla fine del secondo mese i recettori tattili sono diffusi al palmo delle mani e alla panta del piede
Bisognerà arrivare alla fine del quarto mese di gestazione affinchè maturi la recettività tattile in tutto il corpo: in ques’epoca inizia l’autostimolazione, mediante sollevamento delle braccia verso il viso e portando il dito alla bocca.
In questo periodo inizia il controllo dell’equilibrio, a seguito dello sviluppo del sistema vestibolare dell’orecchio interno. È l’apparato che ci consente di riconoscere ed avere consapevolezza della nostra posizione nello spazio. Il piccolo “fagiolo messicano” nella sua camera gestazionale si adatta al movimento della mamma, lo segue e distingue la posizione eretta da quella supina. Quando la mamma è stesa il feto compie movimenti più ampi e prolungati.
Inizia in quest’epoca e si conclude all’inizio dell’ottavo mese lo sviluppo uditivo.
Il bambino reagisce alle stimolazioni acustiche di forte intensità con l’aumento della frequenza cardiaca e la chiusura delle palpebre; riconosce la voce materna e dei familiari. In ambiente intrauterino, inoltre, il respiro della mamma, il battito del suo cuore ed il rumore che scaturisce dallo spostamento del liquido amniotico, sono come amplificati e raggiungono in maniera diretta l’apparato uditivo del piccolo.
Insospettabilmente il nostro frungoletto a sole 12 settimane riesce già a percepire gli odori ed i sapori. Il naso, primo organo sensoriale a svilupparsi, assicura una vera e propria continuità tra la vita intrauiterina e quella esterna. Il piccolo sarà capace di ricoscere la mamma e ricercare il capezzolo, guidato unicamente dall’olfatto e dal gusto.
L’ultimo dei 5 sensi a svilupparsi è la vista. Seppure completamente formato a partire dalla trentatreesima settimana, l’apparato visivo continuerà la sua maturazione anche dopo la nascita. L’esposizione al sole del pancione scoperto o una forte luce direzionata sull’addome materno, determina uno spostamento nella direzione opposta alla fonte dello stimolo e l’aumento della frequenza cardiaca.
Il feto è quindi”multi-recettivo” sin dal primo trimestre di gravidanza.
L’assenza o l’eccesso di stimoli, possono incidere in maniera diretta sullo sviluppo e sulla recettività sensoriale post-natale e quindi sulla capacità di apprendimento dall’ambiente esterno. Numerosi studi hanno confermato come l’esposizione ad adeguate stimolazioni in ambiente intrauterino possono influire in maniera abbastanza marcata sulle capacità mnemoniche del nascituro e quindi sullo sviluppo delle diverse funzioni, non ultime quella cognitiva e linguistica.

 

di Mariarosaria D’Esposito

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