Mio figlio è mancino!

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Il mancinismo è la tendenza ad usare, in parte o in tutto, il lato sinistro del corpo per compiere movimenti e gesti automatici e volontari. Secondo uno studio svolto nel 1998, il 7-10% della popolazione adulta era mancina e si è notata una dominanza maschile e una maggiore incidenza nei gemelli omozigoti. Altri studi hanno evidenziato che già nella preistoria la proporzione dei mancini coincideva con quella attuale, considerando che il mancinismo ha una componente genetica. Nell’antichità un bambino mancino non veniva visto di buon occhio, del resto la parola stessa, MANCINO non ha una valenza positiva, infatti, mancino deriva dal latino “mancus” ed è sinonimo di: mutilato, storpio, disastro, incidente… Nel Medio Evo, fino a poco tempo fa, veniva considerata la mano “dei rovesciati” “del diavolo”.
I bambini mancini dovevano subire punizioni corporali bacchettate sulle mani, erano obbligati ad usare la destra per scrivere. Negli anni ’20 fu associato alla demenza, negli anni ’40 fu messo in relazione con la dislessia. Solo dagli anni ’70 in poi, fu considerata una caratteristica individuale, biologica che risiede nei geni, solo allora si è smesso di imporre l’uso della destra. (così si spera…) Si è visto che la soppressione dell’uso della parte sinistra, oltre ad avere una pessima influenza sull’autostima del bambino in quanto si va a scontrare con l’insuccesso e la difficoltà, rendendolo nervoso e frustrato, il bambino sviluppa difficoltà di lateralizzazione, di percezione spaziale e può avere più probabilità di sviluppare la balbuzie. Fino ai 12-18 mesi di vita i bambini usano indifferentemente la mano sinistra e quella destra; per questo, fino ad allora, si consiglia di porgere gli oggetti ai piccoli tra tutte e due le mani per non influenzare la scelta in alcun modo e per lasciarli liberi di seguire il proprio istinto. è solo dopo i 18 mesi che ha inizio la progressiva specializzazione di una parte rispetto all’altra. è possibile, infatti, che fino all’anno di età il bimbo utilizzi in modo prevalente la mano destra e d’improvviso manifesti la prevalenza della sinistra che userà poi in modo definitivo. Non dimentichiamo, inoltre, che il mancinismo può coinvolgere anche altre parti del corpo, come i piedi, gli occhi e persino le orecchie e, in questo caso, la scelta del lato preferito si manifesterà in circostanze particolari, come ad esempio giocando a pallone o salendo su una scala.

Ma come funziona il cervello dei mancini?

Per comprendere le differenze tra destrimani e mancini, è importante avere presente il ruolo svolto dagli emisferi cerebrali. Il cervello umano è formato da due emisferi, che svolgono funzioni distinte.
Quello destro è ‘specializzato’ in attività che hanno a che fare con la capacità di elaborare immagini, di orientarsi nel tempo e nello spazio. L’emisfero sinistro, invece, presiede il pensiero logico e analitico, che consente l’apprendimento del linguaggio e dei numeri.
Per quanto riguarda i movimenti muscolari, ogni emisfero coordina la parte opposta: l’emisfero sinistro coordina i movimenti della metà destra del corpo, l’emisfero destro controlla i movimenti della metà sinistra. Nella grande maggioranza delle persone l’emisfero dominante è quello sinistro: da qui la preferenza a utilizzare la mano destra e il prevalere del pensiero logico-analitico. Nei mancini, invece, è l’emisfero destro a essere predominante: prevale quindi l’utilizzo della mano sinistra e una prevalenza del pensiero intuitivo e della creatività. Come si può dedurre da questa spiegazione, si tratta dunque solamente di una caratteristica personale che può riguardare ogni bambino.
È come se dovessero disubbidire agli ordini del loro cervello, che la natura ha programmato per rendere più naturali i movimenti con la mano sinistra. Dai dati statistici, per esempio, è emerso che i mancini corretti hanno una maggiore probabilità di essere balbuzienti. Dato che ogni loro gesto va compiuto con uno sforzo e va controllato, è come se anche le parole fossero sottoposte allo stesso tipo di controllo, perdendo spontaneità. Il bambino tendenzialmente mancino non va quindi mai forzato a usare la mano destra. Se invece non mostra ancora una spiccata preferenza per la destra o la sinistra, la cosa migliore è metterlo nella condizione di decidere da solo, collocando per esempio le matite e i pennarelli al centro del foglio e le posate al centro del piatto.
Piccoli accorgimenti che possiamo tenere in mente e che risultano sicuramente ottimi consigli per i bimbi mancini, possiamo riassumerli cosi:

  • non correggetelo mai, anzi incoraggiatelo se si aspetta un’approvazione da parte vostra;
  • incoraggiatelo a tavola ad usare la mano sinistra per la forchetta e quella destra per il coltello; d’altronde, non fanno così anche i destrorsi?
  • non posizionate i suoi giocattoli a destra o a sinistra, bensì davanti a lui, in maniera che non sia costretto a scegliere una mano anziché l’altra, ma tenda la mano naturalmente per afferrarli;
  • anche quando si veste o si allaccia le scarpe, mettetevi davanti a lui e non ad uno dei due lati;
  • assicuratevi che il compagno di banco del vostro bambino sia seduto alla sua destra; in questo modo, non urterà il suo gomito e non si sentirà impacciato;
  • quando scrive, ruotategli il foglio di 45° in modo che non copra le parole appena scritte e, se è agli inizi, mettete una freccia sul senso di scrittura, perché molti mancini tendono a scrivere a specchio, cioè da destra verso sinistra”

Ancora al giorno d’oggi ci sono genitori che correggono i loro bambini, perché? Agli occhi di noi destrimani il mondo sembra essere fatto solo per noi, vedi: gli strumenti musicali, forbici, il mouse del computer (il pulsante destro noi lo utilizziamo con l’indice mentre un mancino con il medio, le forbici ecc…) a meno che non si utilizzi materiale specifico. Secondo noi tutto è complicato, difficile, ma non è così per i mancini è naturale, negli anni hanno imparato ad adattarsi al mondo destrimano, hanno trovato strategie.
Il vero problema? Gli ALTRI, che non sanno adattarsi a loro. Questa nuova visione mi è stata fatta notare da mio cognato, mancino ormai da 43 anni mi ha mostrato l’altra faccia del mondo per loro. Il lato positivo ad avere la loro mano libera. Ciò che mi ha colpito è stato quando il vero problema sono gli altri che non sanno trovare strategie per adattarsi al mancino che invece, a scuola sceglie il lato esterno per non toccarsi con il compagno. Modifica la posizione del foglio e l’impugnatura della penna per non macchiare il foglio e poter leggere ciò che ha scritto e così via. Quindi a tutti quei genitori che ancora si comportano come nel 1800 non ha alcun senso correggere un bambino mancino, l’unico risultato è quello di creargli delle difficoltà rendendolo nervoso e frustrato, lasciamoli vivere nel modo più sereno possibile…

Una curiosità il 13 agosto è la giornata internazionale dei mancini.

 

di Daniela Caiafa

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