Il legame tra corpo e mente

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Durante la prima infanzia il corpo è il mediatore tra l’ambiente e il bambino, permette di raccogliere e processare le informazioni ed a elaborare una risposta adattiva. Inoltre è il principale mezzo espressivo e comunicativo.
Il bambino esplora attraverso il corpo, apprende e sviluppa funzioni adattive, cioè quelle che modificano l’ambiente esterno: linguaggio verbale ed extraverbale, capacità motorie, capacità di svolgere le prassie quotidiane, capacità grafiche, coordinazione dei movimenti oculari, capacità mnestico-attentive… ecc. Quindi attraverso il corpo il bambino sviluppa le competenze cognitive, sociali e motorie.
Dalle ultime ricerche emerge come le esperienze ricavate dal corpo hanno un ruolo essenziale nella relazione corpo e mente.
La conoscenza è determinata dalle percezioni e la possibilità di agire sulle percezioni. La percezione della realtà non coincide con la realtà stessa, poiché nella percezione sono inclusi aspetti individuali fisici ed emotivi. Quindi nella prima infanzia la motricità e la psiche (aspetto cognitivo – relazionale – emozionale) sono strettamente collegate, e si sviluppano insieme.

Le abilità prassiche ed apprendimento

Quando si parla di prerequisiti scolastici si intende l’insieme delle abilità che devono essere strutturate prima dell’ingresso alla scuola primaria e che permetteranno al bambino gli apprendimenti in età scolastica. L’apprendimento della letto scrittura e dei prerequisiti logico-matematici coinvolge abilità visuo-cinestetiche, cognitive, procedurali e di pianificazione oltre che anamnestico e attentive. A tale scopo è importante osservare dall’inizio della scuola dell’infanzia:

  • le abilità manuali
  • motricità globale
  • autonomie
  • comportamento relazionale e sociale.

Inoltre

  • capacità senso-motorie
  • abilità visuo spaziali e visuo costruttive
  • coordinazione oculo-manuale
  • coordinazione grosso e fino-motoria e l’equilibrio
  • controllo posturale
  • organizzazione prassica
  • abilità grafo motorie
  • sequenze e procedure
  • problem solving
  • funzioni esecutive.

Tutto ciò che abbiamo citato sono in linea con le linee guida del MIUR, in cui si indicano i segnali di rischio da identificare precocemente nei bambini della scuola dell’ infanzia, accanto alle difficoltà fonetico-fonologiche, la goffaggine motoria, scarsa abilità nella manualità fine, difficoltà a riconoscere destra e sinistra, le difficoltà di memoria e nelle filastrocche. Inoltre si sottolinea l’importanza di incrementare “in forma ludica gli esercizi mirati allo sviluppo delle competenze necessarie” ai fini sia di prevenzione delle difficoltà sia di promozione di un corretto e armonioso sviluppo del bambino della scuola dell’infanzia.
Quando si notano difficoltà in questi ambiti la terapia neuropsicomotoria aiuta l’armonizzazione dello sviluppo del bambino.

 

di Daniela Caiafa

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