C’è da avere paura dei vaccini?

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Ha destato turbamento e paura nei genitori italiani la notizia che la procura di Trani ha avviato un’indagine contro ignoti per ‘lesioni colpose gravissime’, al fine di accertare se vi sia un nesso di causalità tra la somministrazione del vaccino trivalente contro morbillo, parotite e rosolia e l’insorgenza di autismo e diabete mellito. Il fascicolo è stato avviato dopo la denuncia dei genitori di due bambini di Trani a cui è stata diagnosticata una ‘sindrome autistica ad insorgenza post-vaccinale’.

Su questa questione l’Istituto Superiore di Sanità è intervenuto con una nota che non lascia spazio ai dubbi: “La presenza di una possibile associazione causale tra vaccinazioni e autismo è stata estensivamente studiata e non è stata evidenziata mai alcuna correlazione”. Anche l’ultima ricerca pubblicata dai Centers for disease control di Atlanta (Usa) nel marzo 2013 sul Journal of Pediatrics conferma tale conclusione, in linea con tutte le numerose evidenze scientifiche disponibili in materia. L’Organizzazione mondiale della sanità ha per l’appunto recentemente precisato, attraverso un vademecum pubblicato sul suo sito internet, che non esiste alcun legame tra vaccini e disordini dello spettro autistico.

L’ipotesi che la vaccinazione antimorbillo-parotite e rosolia potesse essere associata ad autismo fu sollevata da uno studio inglese pubblicato nel 1998 su The Lancet.

La tesi è stata successivamente valutata da numerosi studi condotti sia in Europa che negli Usa, ma nessuno di questi ha trovato alcuna relazione causale. Gli stessi autori dello studio inglese hanno successivamente rivisto le loro conclusioni e nel 2010 la rivista The Lancet ha formalmente ritirato tale articolo. Oltretutto è stato riportato che, oltre ai difetti epidemiologici di questo studio, numerosi fatti circa la storia anamnestica dei pazienti furono falsificati dall’autore Andrew Wakefield (radiato infatti dall’Ordine dei medici per il suo comportamento scorretto: operò ‘una frode deliberata’).

Sul caso della decisione d’ indagine della procura di Trani è intervenuto il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin: “Se le società pediatriche e altri organi scientifici continuano a dire che smettere di vaccinare i bambini può causare pericoli, dobbiamo preservare la sicurezza dei bambini. Purtroppo alcune procure fanno delle sentenze che vanno contro l’evidenza scientifica, mentre sui temi della salute dobbiamo attenerci solo alle deliberazioni degli esperti”. Le società pediatriche ricordano che la vaccinazione antimorbillo ha consentito di “evitare nel mondo negli ultimi 12 anni oltre 13 milioni di morti, in netta maggioranza bambini, grazie a circa 1 miliardo di dosi praticate, con una riduzione dei decessi del 78%”.

Eventi come questo dell’indagine della procura di Trani rinfocolano il fronte dei nemici dei vaccini, che sono fuori dal mondo delle conoscenze scientifiche, come il Movimento 5 stelle, che ha proposto di far scegliere ai genitori se somministrare o meno i vaccini, dato che “ormai non ci sarebbe più necessità di tutelarsi dalle malattie infettive per le quali si eseguono i vaccini, che sono o scomparse o tenute sotto controllo”.

Quanta presunzione e ignoranza! Inoltre i grillini, a sostegno delle loro tesi, cavalcano l’onda della paura atavica degli effetti collaterali dei farmaci, sostenendo che i vaccini sarebbero pericolosi per la presenza di sostanze tossiche come mercurio e alluminio (mentre invece le formulazioni attuali sono molto purificate).

Per la Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale, sarebbe un rischio potenzialmente grave per la salute dei nostri bambini e adolescenti sospendere l’obbligatorietà dei vaccini, perchè provocherebbe una riduzione delle coperture vaccinali, col venir meno della cosiddetta “immunità di gregge”, che protegge dalla malattia anche chi non è vaccinato, riducendo la circolazione degli agenti infettivi nella popolazione.

Chi contrasta l’opportunità delle vaccinazioni nell’infanzia dimentica o ignora che le vaccinazioni ci hanno liberato da malattie molto gravi come la poliomielite, la difterite o il vaiolo, e hanno drasticamente ridotto la mortalità per altre malattie infettive, realmente cambiando l’incidenza e le conseguenze delle epidemie, e quindi la storia dell’umanità stessa. I vaccini sono una delle maggiori conquiste della medicina, rappresentando la maggiore scoperta di salute pubblica dopo l’acqua potabile.

I vaccini salvano attualmente secondo le stime 3 milioni di vite l’anno, e se venissero utilizzate tutte le vaccinazioni oggi disponibili, se ne potrebbe salvare un altro milione e mezzo.

Ancora oggi, secondo le stime, muoiono 330 bambini ogni giorno, cioè 14 ogni ora e una persona ogni 20 secondi, per causa prevenibile da vaccino. L’Unicef ammonisce che un bambino su cinque nel mondo non riceve i vaccini salvavita, soprattutto nei Paesi poveri. I vaccini, che sono tra gli interventi sanitari più sicuri ed utili, ma, come tutti gli atti medici, non completamente esenti dal rischio di eventi avversi. Tuttavia, scegliendo di non fare i vaccini ai bambini, li esporemmo a rischi molto maggiori del rischio correlato agli effetti collaterali delle vaccinazioni. Quando confrontiamo i rischi della vaccinazione con i pericoli delle malattie, i vaccini sono la scelta di gran lunga più sicura.

I vaccini proteggono da un pericolo reale e grave che sono le malattie infettive.

Vaccinare significa somministrare all’individuo il fattore che provoca la malattia in una forma tale da indurre la risposta immune che lo proteggerà dall’infezione naturale, ma senza sviluppare i sintomi e le complicazioni. Sarebbe stupido rinunciare a questa opportunità.

 

di Carlo Alfaro

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