I giovani e il sesso

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L’articolo della sessuologa Olga Paola Zagaroli ci parla del rapporto giovani e sesso e della mancanza di conoscenze delle malattie a trasmissione sessuale.

Una recente indagine condotta in alcune scuole italiane su 1400 ragazzi per Paidòss (Osservatorio Nazionale sulla salute dell’infanzia e dell’adolescenza) e dal Leo Club (l’associazione giovanile dei Lions) “Valle del Conca” di Rimini, ha rivelato che l’età del primo rapporto si continua ad abbassare. Almeno in un caso su cinque possiamo affermare che sono troppo giovani e troppo impreparati.

Il sesso è un’esperienza che inizia sempre più presto, i numeri quasi spaventano: nel 19% dei casi succede prima dei 14 anni, cifra che si è quasi raddoppiata in un solo anno rispetto alle stime del 2012, che registravano punte del 10%.

Tra i ragazzi intervistati, di età compresa tra i 15 e i 25 anni, pochissimi dichiarano di voler attendere un’età più matura, con percentuali in forte calo rispetto a quanto risulta da altre indagini degli ultimi anni: dal 43% del 2011, al 23% del 2012, fino all’odierno 12%.

A preoccupare, oltre alla precocità, è la scarsa informazione in tema di rischi correlati ai rapporti sessuali: il 73% dei ragazzi, infatti, non conosce nemmeno 5 fra le principali malattie a trasmissione sessuale (MTS), il 33% pensa che la loro incidenza sia trascurabile ed il 57% non sa stimare il tasso di HIV (AIDS). Non va meglio in ambito di prevenzione. Molto meno della metà dei giovani (35% dei maschi e 29% delle femmine) ricorre al preservativo, l’88% non sa dove si trovino i consultori nella propria città e, fra loro, poco più della metà (56%) si sottoporrebbe ad una visita, ma a fatti solo il 23% delle ragazze e il 46% dei ragazzi ha effettuato un controllo a 18 anni. Inoltre, solo il 40% sa che la candida colpisce 1 persona su 4 (il 25% della popolazione), e solo poco più della metà (55%) è consapevole che le MTS possono essere gravi a tal punto da portare alla sterilità o alla morte. Il 48.81% risponde – questa volta giustamente – che ad essere maggiormente colpite da queste malattie sono le donne. Ma a preoccupare è anche la poca attenzione verso l’importanza di sottoporsi a controlli anche in assenza di sintomi (solo il 60% lo fa) per una maggiore tutela verso se stessi ed il partner.

Una tale disinformazione, unita a comportamenti scorretti, comporta un rischio significativo di contrarre le MTS, aumentate in maniera importante dal 2008: fra i ragazzi, infatti, solo il 28.3% delle ragazze e il 38.8% dei maschi fa sempre uso del preservativo.

Le informazioni che emergono dagli studi svolti ci fanno riflettere sul fatto che, se fino a pochi anni fa era impensabile anche solo prevedere un tale sviluppo dell’attività sessuale giovanile, certamente è quasi impossibile che oggi un adolescente possa avere sufficienti informazioni sulle malattie a trasmissione sessuale e sui comportamenti corretti da tenere.

Per questo è urgentissimo anticipare l’educazione alla sessualità in modo generalizzato e in tutte le scuole medie e superiori, alla quale tutti devono partecipare: dagli insegnanti agli assistenti sociali, dai dermatologi ai pediatri. Una sessualità così precoce richiede anche una particolare attenzione al tema della prevenzione oncologica del tumore al collo dell’utero.

La favorevole adesione all’iniziativa indica un aumento della consapevolezza dei giovani, seppure lenta e graduale (88% nel 2013, 87% nel 2012 e 85% nel 2011), dell’importanza di fare prevenzione e educazione nelle scuole, su cui oggi si sta puntando attraverso iniziative e campagne di sensibilizzazione per frenare una problematica – quella della MTS – oggi in crescita anche fra i poco più che adolescenti.

 

di Olga Paola Zagaroli

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