L’Epifania tutte le feste porta via!

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Il termine Epifania deriva dal greco e significa manifestazione della persona di Gesù. Questa ricorrenza ha un fascino particolare perché fonde insieme tradizioni contadine, folklore e religione, tutte a rappresentare il vecchio che lascia spazio al nuovo.
Anticamente la dodicesima notte dopo il solstizio invernale, si celebrava la morte e la rinascita della natura, attraverso la figura pagana di Madre Natura. I Romani credevano che in queste dodici notti, figure femminili volassero sui campi appena seminati, per propiziare i raccolti futuri. A guidarle, secondo alcuni, era Diana, dea lunare legata alla vegetazione; secondo altri una divinità minore chiamata Satia, simbolo della sazietà o Abundia, simbolo dell’ abbondanza.
In seguito la chiesa condannò queste credenze attribuendogli significati satanici, ma nelle convinzioni popolari queste figure rimasero presenti ed assunsero con il tempo la personificazione della nostra Befana, (corruzione lessicale di epifania, da cui anche Pefana, attraverso bifanìa e befanìa) il cui aspetto, benché benevolo, è chiaramente imparentato con la figura della strega.
A questo personaggio sono state attribuite tante leggende e la più nota narra che i re Magi, durante il loro viaggio verso Betlemme si fermarono a chiedere informazioni ad una vecchina, cercando poi di convincerla, senza riuscirci, a seguirli per venerare Gesù bambino.
La vecchietta però dopo un po’ cambiò idea, si pentì, e decise che anche lei voleva vedere il Bambino Gesù, si mise in cammino ma non riuscì in nessun modo a trovare i Re Magi ed il bambino.
La befana allora si mise a piangere e queste lacrime sincere trasformarono la sua scopa per spazzare in una scopa volante. Cominciò quindi a bussare in ogni casa che incontrava, lasciando regali per ogni bambino, nella speranza che uno di questi fosse Gesù.
Dalla notte dei tempi quindi la Befana, nella notte tra il 5 e il 6 gennaio si mette alla ricerca di Gesù e si ferma in ogni casa dove c’è un bambino per lasciare un regalo a chi è stato buono e il carbone a chi invece è stato cattivello. Nel corso del tempo ogni popolo ha consolidato la propria tradizione legata alla Befana ed anche in Italia vi sono tante manifestazioni folkloristiche, ma soprattutto ci sono molti dolci tipici che si preparano proprio in questo giorno.
Nella tradizione napoletana si prepara la prima pastiera dell’anno, perché si celebra la Pasqua dell’Epifania, ossia la prima manifestazione di Gesù agli uomini, seguita poi dalla Pasqua di resurrezione e infine dalla Pasqua delle rose che è la pentecoste.
Per la rubrica Food Crossing di questo mese vi proponiamo quindi la ricetta di un dolce tipico della Pasqua Epifania, appartenente alla cucina povera e fatto con ingredienti semplici: la pastiera di capellini.

LA RICETTA: La Pastiera di Capellini

di Anna Maione

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