Il Cibo delle Fate

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Così William Shakespeare descrive il suo frutto preferito, simbolo per antonomasia della stagione primaverile.
Dall’ aspetto goloso e profumo invitante, le fragole erano già note ai Romani che, per il loro intenso profumo, le chiamarono fragrans. Da fonti storiche sappiamo che esse venivano degustate in special modo in occasione delle feste in onore del dio Adone. Secondo il mito, infatti, le lacrime della dea Venere, cadute sulla terra dopo la morte del suo amato, si sarebbero trasformate in cuori rossi dando origine, appunto, a questi frutti.
La fragola che siamo abituati a mangiare ai giorni nostri, ha origine molto antiche: la prima varietà coltivata risale agli inizi del Settecento in Francia. In quel periodo infatti, Frézier, un ufficiale francese, fu mandato in Cile, e al suo ritorno portò con se la specie indigena di fragola da cui derivano tutte le varietà coltivate oggi.
Le fragole coltivate fino al diciottesimo secolo quindi, provenivano da specie europee o nordamericane; in seguito però si creò un ibrido con specie provenienti dal Sudamerica, da cui hanno origine tutte le varietà attualmente coltivate.
Dal punto di vista nutrizionale, la fragola apporta innumerevoli benefici: ricca di vitamina C, che rafforza le difese naturali dell’ organismo, contiene anche vitamine A, B1, B2, acidi organici, mucillagine e zuccheri (fruttosio e saccarosio, ben tollerati dalle persone affette dal diabete).
La presenza di molti elementi nutritivi vitali e di poche calorie dona inoltre a questo frutto qualità aperitive, toniche, lassative e dietetiche.
In quanto molto delicate e facilmente deperibili, le fragole vanno tenute in frigorifero, per 2-3 giorni al massimo, meglio se non sovrapposte, in modo che circoli l’aria e non si ammacchino; prima del consumo vanno lavate attentamente, perché crescono a contatto con il terreno e possono perciò trattenere microrganismi e antiparassitari.
Curiosità: La fragola in botanica è quello che si definisce un “falso frutto”: i frutti veri e propri sono i semini sulla sua superficie, detti acheni, mentre la parte rossa che noi mangiamo è il ricettacolo ingrossato di un’infiorescenza.

La cucina della mamma, si sa, è la prima a plasmare i nostri gusti e le nostre abitudini in fatto di cibo. Non c’è gara, i piatti che preferiamo sono sempre quelli che ci legano alla nostra infanzia.. odori e sapori che sembrano dirci “Sei a casa!” Beh, avendo una madre che cucina divinamente, io di questi cibi del cuore ne avrei diversi da elencare, ma per la rubrica Food Crossing di Maggio (per l’appunto mese delle mamme) ho deciso di condividere con voi la ricetta di uno in particolare: la torta di fragole (da me ribattezzata tappeto di fragole). Una particolarità di questo dolce è che da un unico pan di spagna otterrete due torte. È quindi adatta a soddisfare le papille gustative di più ospiti.

LA RICETTA: Tappeto di Fragole

 

di Anna Maione

 

 

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