Integratori alimentari nello sport

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Per chi pratica sport, in particolare nei giovani che sono in fase di crescita, è necessario garantire la copertura dei fabbisogni energetici supplementari legati all’attività sportiva oltre alle richieste nutrizionali proprie dell’età. L’alimentazione del giovane che pratica sport deve quindi fornire le sostanze necessarie al funzionamento dei vari organi e tessuti a riposo (metabolismo basale), soddisfare le particolari esigenze di un organismo in rapida e continua crescita, e infine rifornire i muscoli impegnati nell’esercizio fisico dell’energia necessaria a sostenerlo. Sarà quindi necessario aumentare la quantità di calorie, conservando la ripartizione tra zuccheri grassi e proteine che vale anche per chi non pratica sport. Molto importante è anche l’apporto supplementare di liquidi per garantire l’idratazione dello sportivo, tenendo conto che i bambini hanno un maggiore fabbisogno di liquidi in rapporto al peso corporeo.

Al di là dell’alimentazione di base, molti sportivi fanno uso di integratori alimentari: si tratta di prodotti destinati ad integrare la comune dieta in caso di carenza o di aumentato fabbisogno, fornendo una fonte concentrata di sostanze nutritive, quali vitamine e minerali, aminoacidi o derivati (creatina), acidi grassi essenziali, fibre ed estratti di origine vegetale. Il loro impiego nasce dal timore che lo sforzo fisico possa determinare specifiche carenze nutrizionali, o nella speranza di ottenere un effetto “ergo genico”, cioè l’aumento della performance atletica e la riduzione del senso di fatica. Molto spesso, questa integrazione risulta superflua, in quanto l’assunzione di minerali e di vitamine non è inadeguata nella normale dieta dei giovani fisicamente attivi, per cui non vi è alcuna ragione di consigliare supplementi multivitaminici o integratori minerali, a meno che non vi sia un reale stato di carenza, accertato con le indagini di laboratorio. In generale, atleti a rischio di carenza di micronutrienti sono quelli che: riducono l’intake calorico o seguono pratiche incongrue per perdere peso; eliminano uno o più gruppi alimentari dalla dieta; consumano diete squilibrate. I principali sport a rischio di comportamenti alimentari incongrui sono quelli che richiedono il mantenimento di un basso peso, come la ginnastica o la danza, o gli sport di “endurance”, che implicano un elevato dispendio energetico (maratona, fondo). Inoltre, soggetti che si allenano in inverno, praticano sport al chiuso (ginnastica, pattinaggio artistico), evitano l’esposizione al sole o usano i filtri solari, sono a rischio di carenza di vitamina D, che viene attivata dai precursori presenti nella cute tramite esposizione al sole.

Per quanto riguarda l’integrazione con proteine, di solito non è necessario ricorrere all’uso di integratori, in quanto la sola dieta è sufficiente a supportare le aumentate richieste proteiche. In ambito sportivo,  è molto diffuso tra i giovani l’uso di integratori a base di aminoacidi ramificati (leucina, isoleucina e valina), ma non sono dimostrati sicuri effetti benefici di questa supplementazione. Infine, va citata la creatina, presente nel muscolo come fosfocreatina, che viene integrata allo scopo di aumentare la potenza dell’attività muscolare, ma è sconsigliata negli adolescenti e va usata con cautela negli adulti. La legge italiana attualmente identifica come integratori dietetici solo alcuni dei numerosi prodotti in commercio, mentre una grande quantità è venduta liberamente in negozi sportivi, palestre e su internet ed in tal modo è svincolata da ben precisi controlli di qualità e sicurezza d’uso. La facilità di accesso da parte degli adolescenti ne facilita l’uso, senza alcuna raccomandazione né possibilità di controlli medici.

Certamente, non si tratta di prodotti dannosi per la salute, come invece steroidi anabolizzanti, ormone della crescita, eritropoietina, che non sono invece facilmente accessibili. In conclusione, genitori e allenatori devono essere consapevoli dei rischi di una nutrizione squilibrata in un atleta in età evolutiva. Particolare attenzione deve essere prestata alle attività fisiche molto intense, che determinando un aumentato dispendio energetico, possono compromettere la crescita e lo sviluppo puberale se non sostenute da un adeguato apporto calorico e vitaminico-minerale, soprattutto nell’età dell’adolescenza. E’ necessario divulgare la cultura che non esistono alimenti particolari che migliorano la prestazione sportiva e che una corretta alimentazione garantisce la salute, anche quando si è sottoposti agli effetti dello stress fisico. L’assunzione degli integratori deve rispettare necessità effettivamente dimostrate, utilizzando esclusivamente i prodotti tutelati dalle norme di legge.

 

di Carlo Alfaro

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