Donne e pesi: si può fare!

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Buon inizio d’anno a tutti i lettori, augurandoci che sia ricco di soddisfazioni e che ognuno possa trovare il giusto tempo da dedicare all’esercizio fisico e alle attività preferite. L’argomento oggetto di questo articolo è da sempre al centro dell’attenzione da parte dell’utenza femminile all’interno delle palestre e dei centri fitness.

È diffusa, infatti, la falsa credenza che l’allenamento con i sovraccarichi (macchine isotoniche, bilancieri e pesi liberi) sia sconsigliato alle donne. A rovesciare tale mito ci vengono in aiuto le conoscenze di fisiologia e il contributo della ricerca scientifica in tema di esercizio fisico al femminile.

Per prima cosa occorre precisare le differenze in termini fisiologici tra i due sessi. La donna presenta, per quanto concerne il sistema endocrino, costituto da ghiandole che riversano il loro prodotto (ormoni) all’interno dell’organismo, una minore concentrazione di GH (growth hormone o ormone somatotropo), prodotto dall’ipofisi e deputato all’accrescimento di molti organi e apparati come quello muscolare e scheletrico. Troviamo, inoltre, una presenza più bassa di ormoni androgeni, rilasciati dalla midollare del surrene, di cui una piccola quantità è riversata nelle ovaie per la donna, e in misura maggiore nei testicoli per l’uomo. Il più importante degli androgeni è il testosterone, ormone ad azione anabolica, ad esso dobbiamo l’aumento della massa muscolare e della deposizione di calcio nelle ossa. La donna presenta un quantitativo di testosterone minore circa 10 volte rispetto al quello dell’uomo.

wilmore

Oltre alle differenze relative alla funzione endocrina, sono da sottolineare anche quelle antropometriche: in un soggetto normale di sesso femminile la percentuale di grasso corporeo si aggira intorno al 25-30% contro i 15-20% dell’uomo, ciò è dovuto a una minore massa muscolare. A supporto di tali conoscenze possiamo analizzare il grafico di uno studio condotto dal Prof. Jack H. Wilmore, uno dei massimi esperti a livello mondiale nel campo della fisiologia applicata all’esercizio fisico e allo sport, alla fine degli anni ’70, nel quale notiamo come nella donna sia presente un minore aumento di dimensioni delle fibre (ipertrofia) rispetto alla forza comparati con le circonferenze corporee del maschio. La donna, quindi, non corre il rischio di diventare “grossa”, ma al contrario l’esercizio fisico in carico è consigliato in quanto alleato contro l’osteoporosi, di cui abbiamo già parlato in passato, e permette un miglioramento della composizione corporea e del metabolismo basale, per cui iniziamo ad allenarci seriamente… non è mai tardi per iniziare.

Buon allenamento!

 

di Fabio Siniscalchi

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