È stata dura

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È strano, per 25 anni della mia vita ho allenato persone tra cui pesisti, body-builders, biathleti,ecc, stando sempre al di là di un palco o una pedana. Stavolta ho provato a sfidare me stesso salendo su una pedana di gara come powerlifter. Tutto è iniziato 3 anni fa quando accusai forti mal di schiena invalidanti e talvolta cruralgie (anni prima mi diagnosticarono 2 discopatie tra L3 e L4 e tra L5 e S1). L’ortopedico vista l’età mi pose delle scelte:

  1. Nuoto (sport magico);
  2. Camminare;
  3. Ballo di gruppo;
  4. Bocce.

Tali parole, per me, risultarono, parafrasando Lino Banfi,come mangiare 2 tonnellate di merda, sono difficili da digerire. Io sono del parere che la morte mi deve trovare vivo e, per tale motivo, non le accettai. Iniziai in palestra a fare esercizi antalgici e, dopo alcuni mesi, casualmente vidi un bilanciere caricato a 50 Kg; provai a staccarlo e, stranamente, lo feci senza nessuna difficoltà. La mia sfida si è concentrata sulla più brutale delle alzate di powerlifting: lo stacco da terra o deadlift.
Cominciai a studiarmi i metodi e cicli di allenamento dei russi,americani, norvegesi, bulgari, ecc. e poi ho concluso: “Vaffanculo, metodo Iaccarino”. Da allora cominciai a programmarmi cicli di allenamento finalizzati all’aumento della forza sino a giungere alla preparazione del Rimini Classic di Powerlifting del 4.6.2017. è stata una preparazione molto molto molto dura aggravata dal fatto ogni mattina ho dovuto prendere la circumvesuviana e fare 110 Km. al giorno (come si sa, chi prende la circumvesuviana al mattino, nun ten paur e nient!!!!). Mi sono inventato un ciclo allenante durato 9 mesi composto da 3 mesocicli concatenati (ogni mesociclo è durato 3 mesi ed è stato suddiviso in 13 blocchi).

Per gli amanti dei numeri posso riportare che nel mesociclo 3, solo nell’esercizio di gara, esclusi i carichi di avvicinamento, ho sollevato circa 44 tonnellate;
il CM (Carico medio) = 134 Kg, IM (Intensità media) = 72,5%. Il giorno prima della gara mi sono caricato ascoltando più volte: “Un giorno credi” di Edoardo Bennato del 1973 e “Vaffanculo” di Marco Masini del 1992.
In gara a Rimini, tra gli atleti, noi Master eravamo 6 ed io sono risultato il più leggero con peso corporeo (bw) di 70,5 Kg; quindi non c’è stata gara tra noi ma mi sono concentrato
sul record di categoria e peso.
Il vecchio record nei Master 4 (ho 58 anni) nella WDFPF e fino a bw 75 Kg era di 142,5 Kg.
Sono entrato in gara con:
1° tentativo 150 Kg. – valido;
2° tentativo 170 Kg. – valido;
3° tentativo 180 Kg. – valido.

In effetti ho migliorato il Record Italiano Master 4 WDFPF di 37,5 Kg.
FR = 2,55 (Forza Relativa).

In pedana, al primo tentativo, ho pensato: “Ricorda cosa hai fatto per arrivare sin qui”, questo mi ha dato la forza necessario per alzare il peso. Conclusa questa avventura voglio ringraziare tutti coloro che mi hanno supportato e sopportato durante la preparazione, in particolare all’amico Gigi PERSICO, allo Staff della Palestra Gymmy di Meta di Sorrento, alla Signora Rosa che mi ha aperto la palestra al mattino ed alla sua clientela (sperando che i miei silenzi non siano stati interpretati come maleducazione).
Ringrazio Dio che mi ha dato a 58 anni la forza per competere accanto a questi Atleti. Questa gara la dedico, ovviamente, a me stesso a mia moglie Betty, ai miei figli (sperando che io sia un esempio per loro) e soprattutto ai miei genitori che per un solo attimo avrei voluto vedere tra la folla e riconoscere sul loro volto un sorriso (questo privilegio mi è stato negato). Come persona io non so chi sono, però ho dei forti sospetti.

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