La presbiacusia come fenomeno sociale

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Si è concluso il 1 dicembre 2015 nella sala congressuale del Grand Hotel La Pace in Sant’Agnello, moderatore il dott. Cappiello Francesco, l’interessante Corso di aggiornamento, rivolto ai medici di base della Penisola Sorrentina, che li ha visti partecipi per la quasi totalità, “La presbiacusia come fenomeno sociale: cause, implicazioni e soluzioni”.
Nelle due giornate i relatori hanno sottolineato come Il fenomeno dell’ipoacusia si evidenzia sempre più come vero e proprio fenomeno sociale. Il 12 % della popolazione italiana, infatti, è affetta da problemi più o meno evidenti riguardanti l’udito.
“La presbiacusia è un problema sociale che investe oltre al malato, la famiglia e tutto il contesto in cui l’anziano svolge la sua quotidianità. L’anziano affetto da presbiacusia, infatti, se non giustamente trattato, può andare incontro a depressione e ad una demenza senile più repentina. Una famiglia attenta, pertanto, è importante così come lo è una diagnosi precoce”.
“Il 25% della popolazione, ha più di 65 anni e degli over 65, il 33% ha problemi di udito; la perdita dell’udito, purtroppo, è un fattore che influenza anche il decadimento cognitivo delle persone che ne sono affette e pertanto, va trattato con la giusta attenzione”.
La Presbiacusia (présbys ‘vecchio’ e ákousis ‘udito’) rappresenta l’insieme dei disturbi della funzione uditiva che si manifestano con l’avanzare dell’età e si identifica con la senescenza fisiologica dell’apparato uditivo, caratterizzata da una progressiva, bilaterale e simmetrica ipoacusia neurosensoriale. Essa per il progressivo prolungamento della vita media, in particolare nel mondo occidentale, attualmente, rappresenta la causa più frequente di sordità nell’adulto.
L’eziopatogenesi riconosce fattori genetici (geni localizzati sui cromosomi 10, 11, 14, 18) e fattori non genetici (esposizione al rumore, patologie cardiovascolari, radicali liberi responsabili di alterazioni di microstrutture cellulari a causa di una riduzione del flusso sanguigno). L’opinione più accreditata circa l’eziopatogenesi della presbiacusia è multifattoriale, in quanto le alterazioni involutive colpiscono ogni struttura dell’apparato uditivo, dalla membrana del timpano sino alle aree corticali primarie e secondarie del lobo temporale.

SINTOMATOLOGIA

L’ipoacusia è il sintomo principale. Anche se il peggioramento della soglia uditiva è già osservabile dopo i 20 anni, clinicamente l’ipoacusia inizia a manifestarsi intorno ai 50 anni, con una ridotta capacità di percepire i suoni di tonalità acuta, quali il campanello di casa o la suoneria del telefono. Con il passare degli anni compare una ridotta intellezione dei messaggi vocali, inizialmente in ambiente rumoroso poi in tutte le condizioni (tipicamente viene affermato sento i suoni ma non capisco le parole); l’ipoacusia giunge a livelli di grave entità in un numero ridotto di casi.

di Tea Maione

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