Salute e udito nel mondo

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Soprattutto in estate o solo pensando all’estate, inevitabilmente, siamo portati a pensare a nuovi luoghi da visitare, città e culture da scoprire, mari da solcare: sicuramente tutti siamo alla ricerca di riposo e svago, ma a volte arriviamo a sperimentare un vero e proprio “viaggio nella testa”, volando anche solo con la mente alla ricerca del nuovo. La conoscenza e il confronto con persone intorno al mondo sono processi spesso interessanti, che provocano riflessioni, che arrivano ad arricchire la vita di emozioni e sensazioni. Spesso sentiamo infatti commenti o leggiamo appunti di viaggio che si riferiscono all’esperienza come ad un accrescimento interiore.

[alert_box style=”message” close=”no”]Ecco quindi che con quest’articolo parte un’incredibile possibilità di viaggio anche dalle nostre postazioni di lavoro: un piccolo giro intorno al mondo su audiologia, su organizzazioni sanitarie, regole e protocolli in paesi diversi dal nostro, ma sempre per problemi udito.[/alert_box]

In alcuni articoli troverete la cronaca di vere e proprie esperienze che potranno fornire qualche spunto per una nuova comprensione della complessità del nostro mondo. Personalmente adoro viaggiare e voi?
Insieme esploreremo come la salute uditiva viene gestita nei vari paesi del mondo, tra questi Puerto Rico, Brasile, Regno Unito e Australia. Molte nozioni le ho acquisite da vari studi di settore sono stati affidati a Phil Lyons, Vice Presidente Senior Starkey per le Operazioni Internazionali.
In Gran Bretagna 10 milioni di persone soffrono di ipoacusia (una su sei). Il numero è destinato a crescere e entro il 2031 dovrebbe raggiungere i 14,5 milioni.
In Brasile solo il 5% delle persone ipoacusiche utilizza gli apparecchi acustici. Secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità nei paesi caraibici le persone over 65 che soffrono d’ipoacusia sono tra il 35 ed il 40%.
Stando ai dati dell’Organizzazione Mondiale per la Salute, nell’Asia meridionale, inclusa l’India, quasi la metà della popolazione over 65 soffre di una perdita uditiva.
1 australiano su 6 soffre di danni uditivi di varia natura. Questa cifra è destinata a crescere: entro il 2050 sarà 1 persona su 4.
L’Australia ha un territorio che misura praticamente come tutti e 48 gli Stati Uniti, ma la popolazione in questo vasto continente è di gran lunga inferiore. Gli abitanti sono meno del 10% rispetto agli USA. In tutta l’Australia i centri abitati sono isolati e separati da grandi distanze, per cui molto spesso per sostarsi di città in città è necessario utilizzare l’aereo.
Il fattore distanza e la scarsa densità di popolazione costituiscono sfide significative per un’assistenza sanitaria efficace. Il governo australiano opera su tre livelli: federale, statale e locale, ciascuno con responsabilità diverse nell’erogazione dei servizi sanitari. Naturalmente, nonostante tutta la buona volontà nel suddividere la responsabilità di fornitura di questi servizi, il quadro si complica, sia da parte delle agenzie governative che dei fornitori. La struttura che regola la qualificazione e l’accesso ai servizi sanitari, in Australia, è in effetti abbastanza articolata, nessuna singola entità, in pratica, ha la totale, piena responsabilità. Pertanto, dal punto di vista dell’assistenza sanitaria audiologica, viene spontaneo chiedersi: chi è responsabile dei servizi clinici in Australia?
Se siete nati in Australia, avete sicuramente ricevuto uno screening uditivo già nei primissimi giorni di vita, prima ancora di lasciare l’ospedale (questo avviene nella maggior parte degli Stati, in quasi tutti gli ospedali). Se, invece, siete nati in una comunità rurale remota, è molto probabile che non abbiate avuto la stessa opportunità.

[alert_box style=”message” close=”no”]Chi esegue il test e chi paga? Ogni stato governativo ha un suo programma di screening, messo in atto su tutto il suo territorio. Alcuni Stati amministrano l’intero programma di assistenza sanitaria in modo autonomo, mentre altri affidano in outsourcing alcuni servizi, stabilendo partnership con fornitori privati, in modo da consentire una maggiore copertura.[/alert_box]

I genitori in Australia hanno comunque ottime opportunità di riuscire a sottoporre i bambini appena nati a screening uditivo. Il governo si assume la responsabilità di fornire i servizi audiologici: dallo screening fino alla diagnosi e relativo programma riabilitativo, con il costo interamente a carico dello stato. Esistono anche fornitori privati che possono erogare queste prestazioni, per quei clienti che preferiscono optare per l’assistenza privata. In tal caso, la prescrizione da parte del medico potrà dare diritto ad un rimborso o all’intero sovvenzionamento dell’assistenza audiologica, che verrà pagata dal governo federale o dal Commonwealth.
Se ad un bambino viene diagnosticata una perdita uditivo permanente, la gestione dell’ipoacusia diventa responsabilità del governo del Commonwealth, fino al compimento del 26esimo anno di età. Se ad un bambino viene diagnosticata una perdita uditiva permanente, la gestione dell’ipoacusia diventa responsabilità del governo del Commonwealth, fino al compimento del 26esimo anno di età. Attualmente la fornitura di questo tipo di servizio è preposta alla Australian Hearing, un’agenzia governativa del Commonwealth, e la gestione clinica vera e propria dell’ipoacusia è comunque differente, in quanto riceve finanziamenti pubblici essendo sovvenzionata sia dal governo federale che dalle compagnie di assicurazione sanitaria private.
Ma cosa accade agli adulti dopo i 26 anni o a coloro i quali, una volta oltrepassata quest’età, è stata diagnosticata una perdita uditiva? I pensionati (ovvero quelli che ricevono sussidi da parte del governo federale) possono accedere ad assistenza audiologica completa, che prevede anche l’applicazione degli apparecchi acustici e dei dispositivi per l’ascolto assistito, con spese a carico dello Stato.
Gli adulti non pensionati, però, devono provvedere autonomamente e far affidamento, per i loro apparecchi acustici e per la riabilitazione audiologica, sulle piccole assicurazioni sanitarie private, valutando e confrontando condizioni economiche, servizi e tecnologia. L’assistenza audiologica, in questi casi, viene erogata da specialisti ed audioprotesisti privati.
L’accesso agli impianti cocleari ed alle protesi acustiche con ancoraggio osseo è altrettanto complessa. Se un paziente è ritenuto idoneo e può accedere al programma di assistenza del governo federale, le protesi acustiche impiantabili vengono finanziate dal sistema sanitario statale.
Questo si decide in base ai requisiti necessari per avvalersi della copertura costi, come qualsiasi altro intervento medico/chirurgico.
Anche in questo caso, è possibile accedere a tali servizi privatamente, essendo sovvenzionati sia dal governo federale che dalle compagnie di assicurazione sanitaria private. A differenza degli apparecchi acustici, in Australia per i dispositivi acustici impiantabili sono erogati ottimi sconti dalle assicurazioni sanitarie private, in quanto l’impianto viene fornito e applicato come parte di un intervento chirurgico svolto in ambito ospedaliero.
In sintesi:

  • Se hai meno di 26 anni, soffri di una perdita uditiva permanente e vivi in un’area metropolitana dell’Australia, puoi beneficiare delle condizioni migliori possibili.
  • Se sei pensionato con ipoacusia permanente e vivi in aree metropolitane, godi altrettanto di ottime condizioni.
  • Se soffri invece di perdita uditiva che richiede intervento a livello clinico e non disponi di mezzi per cure private, sarà necessario attendere con pazienza di poter accedere al servizio richiesto: le liste di atte per questa tipologia di servizi possono essere infatti anche molto lunghe.
  • Se hai più di 26 anni e una perdita uditiva permanente che richiede riabilitazione e non percepisci alcun sussidio da parte dell’assistenza sociale, non avrai accesso ai servizi sanitari. In pratica, le cure riabilitative saranno totalmente a carico.
  • Nel caso in cui la perdita uditiva possa essere trattata con un impianto cocleare, potrai accedere al programma governativo messo a disposizione dallo stato.
  • Infine, se vivi in una regione o in territorio australiano rurale sarà difficilissimo accedere al servizio dovuto a causa della distanza.

Aspetti particolarmente positivi?
Probabilmente nessuno in particolare, tranne l’impegno dedicato dai professionisti, che fanno del loro meglio per aiutare i pazienti a trovare la strada più adatta nel complesso ma benefico sistema di gestione sanitaria australiana in campo audiologico.

 

di Tea Maione

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