Contrattura muscolare

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Un muscolo contratto è caratterizzato dall’aumento involontario e permanente del suo tono muscolare, che può durare dai 3 ai 10 giorni.
Questa disfunzione produce un dolore non particolarmente intenso e genera una certa tensione nelle fasce muscolari, riducendone l’elasticità e limitando le attività quotidiane.
La contrattura è una forma di difesa del muscolo che si scatena quando il tessuto muscolare è sollecitato oltre il suo limite di sopportazione fisiologico.
Tra le lesioni muscolari acute questa è la meno debilitante poiché non causa alcuna rottura anatomica delle fibre. Ciò che accade è semplicemente un aumento involontario e permanente del loro tono.
Le contratture muscolari sono molto diffuse tra chi pratica sport, sopratutto le discipline sportive che prevedono uno sforzo muscolare molto intenso e rapido come per esempio il baseball, il calcio, il calcetto, la corsa, il rugby, il salto e il sollevamento pesi.
I gruppi muscolari più frequentemente colpiti sono:

  • Il polpaccio (gastrocnemio e soleo)
  • Il retro della coscia (bicipite femorale e altri flessori della gamba)
  • Area anteriore della coscia e dell’anca (quadricipite e sartorio)
  • Adduttori e gracile (interno coscia, soprattutto nei calciatori)
  • Parte posteriore del collo (muscolo trapezio)
  • Zona lombare e dorsale della schiena
  • Piedi, mani, braccia, addome e glutei, anche se quest’ultimo caso si confonde spesso con la sindrome del piriforme.

Cause

Ci sono tante possibili cause di contratture muscolari e ognuna dipende dai fattori predisponenti, dalla parte del corpo in cui occorrono e dall’ambiente in cui sta lavorando il corpo.
In generale, alcune situazioni possono favorire la comparsa di lesioni muscolari:

  • Riscaldamento inadeguato
  • Sforzo eccessivo
  • Movimenti veloci
  • Movimenti violenti
  • Postura scorretta
  • Postura scorretta e peso del feto per le donne in gravidanza
  • Mancata preparazione fisica.

La disidratazione e la mancanza di magnesio e potassio può provoca contratture muscolari e crampi. Le cellule muscolari, infatti, richiedono molta acqua, glucosio, sodio, potassio, calcio e magnesio per consentire alle proteine all’interno di interagire e sviluppare una contrazione organizzata. La mancanza di questi elementi può irritare il muscolo e sviluppare una contrattura.

Contratture provocate da altre patologie

Alcune contratture muscolari possono essere causate da patologie pre-esistenti come:

  • Aterosclerosi
  • Diabete
  • Anemia
  • Malattie renali
  • Problemi alla tiroide
  • Patologie del sistema nervoso
  • Sclerosi multipla
  • Lesioni del midollo spinale.

Sintomi

Il sintomo principale è la sensazione che il muscolo si opponga all’allungamento rimanendo contratto. Il dolore nella zona colpita è modesto e diffuso lungo l’area muscolare interessata.
L’ipertonia ossia rigidità, è percepita dall’atleta che spesso lamenta una mancanza di elasticità del muscolo durante i movimenti. La palpazione, evidenzia l’aumento involontario del tono muscolare e provoca dolore soprattutto in alcuni punti anche chiamati trigger point attivi. In base al muscolo colpito ci sono certi movimenti limitati e altri liberi, per esempio:

  • La contrattura al trapezio (tra il dorso e la spalla), causa dolore cervicale, limita la rotazione del collo dallo stesso lato e l’inclinazione laterale verso il lato opposto.
  • La contrattura al bicipite femorale dà dolore alla coscia, riduce il movimento in avanti del busto (come quando si mettono le calze nei piedi).
  • La contrattura al polpaccio limita il sollevamento della punta dei piedi (come nel salire le scale).
  • La contrattura al quadricipite limita il piegamento del ginocchio.

Trattamento

Nel caso di contrattura muscolare, il riposo è la terapia più efficace. Qualora il dolore fosse considerevole, il medico potrebbe prescrivere antinfiammatori e miorilassanti per accelerare il processo di guarigione e rendere la tensione più sopportabile. Inoltre, può essere utile abbinare della ginnastica dolce per aiutare i muscoli a ritrovare il loro naturale allungamento. Si potranno quindi eseguire esercizi mirati di stretching, ma anche trattamenti con tecniche come trigger point therapy, post isometric relaxation technique e massaggi per sciogliere la contrazione così come l’uso di impacchi caldi. Anche il kinesio-taping potrà aiutare a una guarigione più veloce del muscolo. Negli episodi particolarmente intensi, si potrà associare anche qualche seduta di elettroterapia e ionoforesi.
Sul fronte dei rimedi naturali, da assumere sempre sotto la guida di un esperto e ben consci delle possibili controindicazioni ed effetti collaterali, si consiglia di aggiungere nella propria alimentazione dei cibi antinfiammatori, quali lo zenzero o la curcuma. Inoltre, sulla zona interessata si può applicare la crema d’arnica, che ha un effetto sia antinfiammatorio sia utile per rilassare i muscoli.
Per una migliore ed efficace guarigione è importante abbinare a questi metodi di cura trattamenti chiropratici al fine di riequilibrare l’assetto del corpo e della colonna vertebrale poiché il dolore spesso porta ad assumere atteggiamenti posturali sbagliati che possono essere la causa di complicazioni secondarie.

 

di Barbara Martino

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