Parte in farmacia la raccolta dei farmaci non utilizzati

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Continuano a crescere in tutto il paese le iniziative per la raccolta dei farmaci inutilizzati da ridistribuire alle organizzazioni assistenziali e quindi a chi ne ha bisogno. La valenza sociale è evidente: in farmacia si possono raccogliere farmaci non utilizzati e ben conservati e consegnarli a organizzazioni ed enti che a loro volta li rendono disponibili a persone bisognose, liberando risorse e aiutando contemporaneamente chi ha bisogno.

Come funziona la raccolta di farmaci inutilizzati?

La normativa di riferimento è la Finanziaria del 2008, che in due commi autorizza il recupero dei medicinali in corso di validità, integri e correttamente conservati. Le confezioni avanzate ed inutilizzate da privati vanno alle organizzazioni assistenziali o umanitarie, riconosciute dalle Regioni e Province autonome.
Questo tipo di raccolta riguarda prevalentemente farmaci etici, quelli con ricetta. Quindi è importante che vada assicurata la continuità della tracciatura anche in questa seconda “vita” del medicinale, così come già avviene normalmente. E il farmacista in farmacia è l’attore più adatto a gestire tale genere di iniziative: perché può sensibilizzare il giusto target di pazienti e perché può fare da filtro al momento della restituzione.
La legge prevede che possano essere recuperati soltanto i farmaci non scaduti e in confezioni integre: per sicurezza, si selezionano quelli che hanno ancora 8-12 mesi di validità fino alla scadenza. I medicinali finiscono in un contenitore sigillato che non può essere aperto dal farmacista e reca colori e scritte che lo differenziano nettamente da quello per la raccolta dei farmaci scaduti. Quando viene restituito un medicinale inutilizzato, il farmacista verifica l’integrità della confezione e appone un timbro particolare. È un atto di trasparenza con cui si garantisce al cliente che la confezione non tornerà in alcun modo sullo scaffale. A ritirare periodicamente il contenitore provvedono le associazioni di assistenza con cui già si opera nella Giornata di raccolta del Farmaco: per ogni farmacia la sua onlus. Le confezioni passano quindi una seconda selezione, vengono caricate nel sistema di tracciabilità specifico e infine inviate ai bisognosi.

Nelle farmacie dove il progetto è già partito in un mese vengono recuperati circa 170 farmaci. Possono esserci anche farmaci già dispensati dal SSN.
C’è sempre più gente che non può permettersi nemmeno di pagare il ticket. Lo si vede nelle farmacie: l’anziano porta la ricetta del suo medico, chiede quanto deve pagare in tutto e poi dice “allora ci vediamo la prossima settimana, quando avrò ritirato la pensione”. Un’ altra bella iniziativa della farmacia italiana, di grande utilità sociale.

 

di Giuseppe De Simone

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