La disfonia cronica infantile

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Cosa potrebbe esserci di insano nelle grida di rabbia durante un litigio, di gioia per un goal di Ronaldinho o nelle urla di terrore mentre si scende in picchiata dalle montagne russe al Luna Park?
Di certo niente, ma quando questo atteggiamento vocale diviene costante, quando per comunicare risulta necessario “sgolarsi”, allora si può sviluppare nel tempo una disfonia; questo può accadere sia agli adulti che ai bambini.
Tipica di individui con una spiccata emotività, spesso iperattivi, la Disfonia Cronica Infantile è una delle più incidenti patologie della voce in età pediatrica, con un picco nell’epoca compresa tra i 5 e gli 11 anni e con una prevalenza nei maschi.
Non si tratta chiaramente del calo di voce transitorio, secondario al classico colpo di freddo o ad un banale raffreddore, bensì di una condizione vocale patologica, rappresentata da un’alterazione stabilizzata.
La voce del bambino assume particolari caratteristiche che possono costituire dei veri e propri campanelli d’allarme per i genitori:

  • il marcato tratto di raucedine, che sporca in maniera costante la voce, si aggrava tendenzialmente di sera per l’affaticamento vocale dell’intera giornata.
  • durante la fonazione è sempre evidente uno sforzo considerevole che porta spesso fino ad un’evidente dilatazione delle vene giugulari esterne, ben visibili sul collo
  • ogni emissione vocale appare sempre accompagnata da uno stato di “fame d’aria” che talvolta non consente neppure di arrivare alla fine della parola o della frase.

Parlare diviene per questi bambini un vero e proprio sforzo; una fatica di fronte alla quale però (e giustamente) non si tirano comunque mai indietro.
La Sindrome Disfonia Infantile in una fase iniziale può avere come unica causa un alterato meccanico respiratorio, in un bambino che tendenzialmente abusa dello strumento vocale: parla molto, male e lo fa urlando. Quando però questa condizione di sforzo si protrae nel tempo, la disfonia può degenerare ed evolvere da disfuzionale ad organica, con l’insorgenza di noduli o polipi sulle corde.
Il trattamento logopedico, in caso di Disfonia Cronica Infantile, risulta generalmente molto efficace. È necessario, tuttavia, che il bambino abbia raggiunto un buon livello attentivo e sia costante nell’effettuare gli esercizi, al fine di apprendere ed automatizzare la corretta modalità respiratoria e vocale.
Quando, invece, il piccolo non è ancora sufficientemente maturo per intraprendere un percorso terapeutico, è possibile seguire poche e semplici regole d’igiene vocale, per limitarne l’abuso e ripulirne il tratto. Per i bambini scolarizzati risulta utile la compilazione di un diario vocale quotidiano.
In particolare il paziente imparerà a:

  • non urlare per richiamare l’attenzione
  • non chiamare a distanza, ma avvicinarsi quando vuole parlare
  • evitare di parlare quando c’è un forte rumore di fondo
  • evitare di parlare dopo una corsa o uno sforzo fisico
  • evitare di cantare
  • evitare di “imitare” le voci
  • evitare di schiarirsi la voce

Chiaramente i genitori non saranno dispensati dal progetto di educazione vocale: oltre ad il ruolo fondamentale di monitorare la qualità della voce del proprio figlio, dovranno indagare “il perché” di tale abuso ed analizzare le proprie abitudini rispetto all’uso della voce.
Si stupiranno in molti casi di scoprirsi autentici, inconsapevoli ed irriducibili urlatori!

 

di Mariarosaria D’Esposito

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