Neuropatia Diabetica

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piede di Charcot
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La neuropatia diabetica colpisce diffusamente il sistema nervoso periferico, ad esempio a livello autonomico, retinico e degli arti superiori ed inferiori. Negli arti è sensitiva e motoria, con una sintomatologia sensitiva composta da disestesie, parestesie dolorose, dolore urente, ipo-anestesia progressiva con una distribuzione bilaterale in forma di guanto negli arti superiori e di calza negli arti inferiori. Tale progressiva perdita della sensibilità, associata alla destabilizzazione causata dalla componente motoria con progressiva atrofia dei muscoli interossei del piede, può essere considerata causa della comparsa di ulcere e della degenerazione strutturale denominata osteartropatia di Charcot.

Storicamente la considerazione che la neuropatia diabetica sia conseguenza di una malattia metabolica sistemica ed irreversibile ha portato alla conclusione che l’unico ruolo per la chirurgia fosse nel trattamento delle ferite e delle ulcere, nelle amputazioni e nella ricostruzione del piede di Charcot.

Studi clinici e sperimentali supportano il concetto che la neuropatia diabetica renda i nervi periferici suscettibili alla compressione e che la decompressione dei nervi degli arti inferiori in questi pazienti possa alleviare il dolore, ripristinare la sensibilità e prevenire ulcere ed amputazioni. Una combinazione della compressione del nervo mediano al polso (tunnel carpale), del nervo ulnare al gomito (canale cubitale) e della branca sensitiva del nervo radiale  all’avambraccio risulta in parestesie ed ipoestesia con distribuzione “a guantodi calza”.

L’incidenza della neuropatia diabetica può essere rapportata a quella del diabete mellito, considerando che dopo dieci anni dall’esordio del diabete almeno il 50% dei pazienti è affetto da
neuropatia. L’incidenza complessiva del diabete è comunque di circa il 6% nella razza Caucasica, del 10% nei neri americani, del 40% nella popolazione degli Emirati Arabi ed addirittura del 60% in
Indiani d’America ed Eskimesi. In altre parole negli USA si stima la presenza di circa 25 milioni di diabetici.

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