“L’universo” delle ostetriche

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Se chiedessi ai lettori di definire la figura dell’ostetrica, probabilmente la maggior parte risponderebbe che è colei che aiuta la donna a partorire ed un’ altra parte di essi forse non saprebbe neppure dare una risposta.
In realtà solo negli ultimi anni la figura dell’ostetrica è passata in secondo piano ma è sempre stata a fianco alla donna/coppia, al bambino ed in generale alla famiglia. Questa figura ha seguito lo sviluppo dell’umanità, da levatrice ad ostetrica, dalla sola pratica al percorso di formazione universitaria.
Già presso gli egizi, i romani e nell’antica Grecia, l’assistenza al parto naturale era affidata alla levatrice, la quale aiutava la donna non solo al momento dell’espletamento del parto, ma anche nella preparazione ad esso, nel postparto, nell’assistenza al neonato ed inoltre per eventuali problematiche riguardanti la sfera riproduttiva e la vita di coppia.
Di questo ci da testimonianza Socrate: “Oh, mio piacevole amico! E tu non hai sentito dire che io sono figliuolo d’una molto brava e vigorosa levatrice, di Fenarete?… e che io esercito la stessa arte, l’hai sentito dire?… vedi di intendere bene che cosa è questo mestiere della levatrice, e capirai più facilmente che cosa voglio dire.… e non è anche naturale e anzi necessario che siano le levatrici a riconoscere meglio di ogni altro se una donna è incinta oppure no?… e non son le levatrici che somministrando farmaci e facendo incantesimi possono svegliare i dolori o renderli più miti se vogliono e facilitare il parto a quelle che stentano e anche far abortire, se credon di far abortire, quando il feto è ancora immaturo?… e non hai mai osservato di costoro anche questo, che sono abilissime a combinar matrimoni, esperte come sono a conoscere quale uomo e quale donna si hanno da congiungere insieme per generare i figliuoli migliori?… e allora sappi che di questa loro arte esse menano più vanto assai che del taglio dell’ombelico”.
Fino alla fine del 1800 il lavoro della levatrice fu basato prevalentemente su conoscenze empiriche dell’arte ostetrica, solo in seguito nacque la prima scuola di ostetricia, frequentando la quale l’ostetrica aggiungeva al tirocinio pratico le conoscenze teoriche, basate su nozioni anche di anatomia e medicina di base.
Con la legge 341 del 1990 arrivò il Diploma in Ostetricia e nel 2000 infine il Corso di laurea.
Questa storia così importante, così antica, definisce l’evoluzione di una figura millenaria che da sempre promuove la salute in ambito ostetrico, ginecologico e neonatale e che pone alla base del suo agire il sapere ed il saper fare, la scienza e l’arte ostetrica.
L’antico valore sociale dell’ostetrica anche se negli ultimi anni è stato dimenticato a causa dell’eccessiva medicalizzazione dell’evento nascita non può essere andato perso perchè è storia e come testimoniano gli antichi testi l’assistenza ostetrica non si è mai limitata all’assistenza al parto, ma abbraccia a 360° le varie tappe della vita di una donna.
Gli ambiti di competenza dell’ostetrica sono descritti da quella che può essere definita la carta d’identità dell’ostetrica, il DM 740/’94.
Riporto di seguito alcuni commi (Codice Deontologico approvato dal Consilglio Nazionale nella seduta del 19 giugno 2010 con integrazioni/revisioni approvate dal Consiglio Nazionale nella seduta del 5 luglio 2014):
1.1 l’ostetrica è il professionista sanitario abilitato e responsabile dell’assistenza ostetrica, ginecologica e neonatale;
1.2 l’ostetrica riconosce la centralità della donna, della coppia, del neonato, del bambino, della famiglia e della collettività ed attua interventi adeguati ai bisogni di salute, nell’esercizio delle funzioni di sua competenza per la prevenzione, cura, salvaguardia e recupero della salute individuale e collettiva;
2.13 l’ostetrica sostiene la salute globale nel rispetto dei diritti fondamentali dell’uomo e si impegna alla cooperazione per contrastare le diseguaglianze nell’accesso alle cure e promuovere la salute riproduttiva e di genere, nel mondo;
3.2 l’ostetrica promuove e si impegna a garantire la continuità assistenziale accompagnando e prendendosi cura della donna, della coppia, del nascituro durante la gravidanza, il travaglio, il parto ed il puerperio, al fine di garantire la salute globale degli assistiti;
3.6 l’ostetrica favorisce l’attaccamento precoce madre/padre e bambino, promuove l’allattamento al seno e supporta il ruolo genitoriale;
3.11 l’ostetrica prende parte alla pianificazione dei percorsi diagnostici-terapeutici dell’area ostetrico-ginecologica e neonatale ed attua i relativi programmi di prevenzione, assistenza/cura e riabilitazione.
Quanto detto dimostra che l’ostetrica è il professionista che a maggior diritto per “storia” e percorso formativo promuove la salute della donna, ella è l’esperta della fisiologia ed attraverso l’informazione della comunità “crea salute” favorendo il riconoscimento di condizioni potenzialmente patologiche ed individuando il giusto percorso assistenziale.
La conoscenza del profilo professionale è importante per far capire la poliedricità di questa figura, troppo spesso sminuita, per combattere l’abusivismo professionale e per riappropiarsi di un ruolo, con e per la donna, offuscato dall’eccessiva medicalizzazione affermatasi negli ultimi vent’anni.

 

di Angela Maria Flinio

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