Le scarpe alte sono generalmente usate dal sesso femminile di tutte le età; esse danno slancio alla loro figura e la rendono più attraente all’altro sesso. I tacchi alti portano anche, come piacevole effetto, un’iperlordosi lombare. Ovviamente per tacco alto si intende quello superiore agli 8 cm utilizzato in maniera prolungata. Per contro, studi univoci che affermano, invece, che una scarpa a tacco basso (2-3 cm) sia salutare, non ce ne sono. La variazione dell’altezza del soggetto, in seguito all’uso prolungato dei tacchi alti provoca varie alterazione. Si può assistere a:
- accorciamento catena cinetica muscolare posteriore;
- ispessimento e/o accorciamento tendine achilleo;
- ipertono gastrocnemi (polpacci);
- alterato carico dal tallone al metatarso;
- predisposizione all’alluce valgo e problemi ai sesamoidi;
- postura alterata (baricentro corporeo spostato in avanti) e conseguente iperlordosi lombare, accorciamento muscoli lombari e carico sull’articolazione del ginocchio (che può degenerare in artrosi precoce);
- alterato carico sulla colonna vertebrale;
- alterata funzionalità vascolare a livello degli arti inferiori;
- alterato funzionamento del sistema linfatico;
- accentuazione problematiche ossee, tendinee, muscolari pre-esistenti;
- quadro aggravato da eventuale cattiva alimentazione (acida).
Cosa possiamo Noi fare per fronteggiare tali problematiche? Innanzitutto
consigliare al soggetto di alternare l’uso di scarpe a tacco alto con quelle a
tacco basso; in Palestra, di concerto con Fisiatra e/o Ortopedico, si può agire con:
- Tecniche di Stretching per allungare la catena cinetica muscolare posteriore;
- Allenamento di compenso agendo sui muscoli ipotonici (femorali, addominali, ecc);
- Stressare il meno possibile l’articolazione del ginocchio;
- Ripristinare la funzionalità della volta plantare (come effetto pompa vascolare).