Piani Individuali di Risparmio. Investono in Italia e non si pagano tasse!

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2009
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Il 2017 è l’anno dei PIR – Piani individuali di risparmio – che investono nell’economia reale italiana, azzerando le tasse per chi li manterrà nel proprio portafoglio per almeno 5 anni.
Il primo PIR è già stato emesso dalla casa di gestione Anima seguito a ruota libera da Pioneer Investment con due fondi un azionario ed un obbligazionario) ed infine Zenit sgr.
L’offerta sarà abbondante perché tutta l’industria del risparmio gestito, entro il primo trimestre, proporrà uno o più PIR con diversi livelli di rischio per tutti i risparmiatori.
Il vantaggio per chi l’acquista è la totale detassazione dei rendimenti. La normativa infatti prevede che le persone fisiche che mantengono i propri risparmi per almeno 5 anni, siano esonerate dal pagamento delle imposte sulle plusvalenze generate.
Altro importante vantaggio dello strumento finanziario in essere è l’investire prettamente in aziende piccole e medie italiane, quindi rappresenta un grosso stimolo per l’economia reale che avrà la possibilità di accedere ad un canale alternativo oltre al classico finanziamento bancario che spesso risulta difficile da ottenere per le aziende di piccole dimensioni non quotate.
In altri paesi come in Francia e Gran Bretagna dove si usano già da tempo, i PIR hanno riscosso un grande successo. Ottimisti sono anche gli operatori del risparmio italiano, fortemente convinti del successo che questi strumenti avranno presso il pubblico per i molteplici vantaggi che offrono. Da un lato la possibilità di aiutare le piccole e medie imprese italiane e dall’altro poter investire una somma senza pagare alcun tipo di tasse.
Ovviamente lo Stato Italiano ha stabilito un vincolo; ciascuna persona fisica potrà essere titolare di un solo piano di risparmio e non si può investire più di 30.000 mila euro l’anno con un limite complessivo di 150.000 mila euro nell’arco dei 5 anni. Anche per i PIR sono previsti versamenti rateizzati mensili Piani di accumulo).
L’agevolazione fiscale è solo per le persone fisiche che mantengono il piano di risparmio per 5 anni alla fine dei quali non si vedranno tassate le plusvalenze sui rendimenti.
Effettuando una simulazione sui guadagni del PIR, ipotizziamo un rendimento medio annuo del 2%, un investimento di 30.000 euro per 5 anni totale 150.000 euro).
Tassazione risparmiata sui redditi da capitale del 26%.
Dopo 10 anni, un investimento complessivo di 150.000 euro, un capital gain di 25.818 euro, un investimento normale sarebbe tassato al 26% quindi 6713 euro, che andremmo a risparmiare totalmente con un investimento in PIR.

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