I miti del sesso

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Sfatiamo alcuni miti del sesso
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Amarsi a letto è il perfetto completamento di un equilibrato rapporto di coppia.
Quando tra due persone il sesso funziona bene, a beneficiarne sono entrambi i componenti della coppia.
Troppo spesso però il sesso è tabù, qualcosa di cui non si può parlare, per pudore, per timidezza, o peggio per paura di ferire l’altro facendogli credere di non essere all’altezza, con il risultato che tutto ciò che non viene detto e non viene “appreso” (già perché il sesso si impara!!) diventano informazioni inesatte che si trasformano in miti che la maggior parte delle persone arriva a considerare depositari della verità.
Proverò, rifacendomi anche ai recenti studi condotti dalla Società Italiana di Andrologia, a rendere “giustizia” a questi miti, cercando di dare loro un grado di realtà più idoneo.

  1. L’erezione deve necessariamente verificarsi ogni volta che è possibile un rapporto sessuale?
    Falso: tuttavia quest’idea è radicata sia nel mondo maschile che nel mondo femminile. In realtà l’erezione è uno dei momenti del DEPOR, acronimo della risposta sessuale (desiderio, eccitazione, plateau o copula, orgasmo, risoluzione). Pertanto nel caso in cui sia assente l’eccitazione per motivi che possono spaziare tra situazioni molto diverse, l’erezione avrà difficoltà a manifestarsi.
  2. Il tempo che intercorre fra un’erezione e l’altra, nel corso di uno stesso rapporto, deve essere sempre lo stesso?
    Falso: Con il trascorrere degli anni, il tempo necessario perché il sistema erettivo sia pronto a una successiva erezione dopo un primo rapporto aumenta progressivamente. Inoltre anche qui la dimensione situazionale influisce molto.
  3. L’erezione deve avere le stesse caratteristiche di rigidità dall’inizio alla fine del rapporto sessuale?
    La rigidità che consente la penetrazione è quella pari almeno all’80% della rigidità massima. Spesso la rigidità massima del 100% non è costante per tutta la durata del rapporto, in particolare se questo è prolungato e vario, ma oscilla, senza però scendere mai al di sotto della soglia dell’80%. Nella gran parte dei soggetti la rigidità massima è presente nelle fasi iniziali del rapporto e in quelle che precedono la fase di orgasmo.
  4. Le erezioni del mattino al risveglio devono essere sempre presenti?
    Se è vero che la presenza di erezioni di buona qualità al risveglio dà un segnale di buon funzionamento del sistema erettile, è falso che esse debbano essere presenti a ogni risveglio. Il fenomeno delle erezioni notturne è infatti collegato a una fase ben specifica del sonno e cioè al sonno REM. Tale fase non è costantemente presente in tutto il periodo di sonno, ma si attiva a cicli. Pertanto se il risveglio capita nel corso di una fase REM è possibile vedere l’erezione, ma se il risveglio accade in un’altra fase del sonno non ci sarà erezione visibile (e questo non è indice di anomalie dell’erezione).
  5. Le dimensioni del pene determinano il grado di piacere femminile?
    Falso: le dimensioni di un pene normale sono variabili da persona a persona, come la statura, e non vi è correlazione fra le dimensione del pene e il grado di soddisfazione sessuale femminile. La sessualità femminile è molto più sfaccettata di quanto l’uomo immagini, e diverse ricerche hanno documentato come non vi sia correlazione tra le dimensioni del pene e il livello di soddisfazione sessuale della donna. “Pensare che un pene lungo sia essenziale per una sessualità al top – spiegano dalla Società Italiana di Andrologia (SIA) – è come credere che una persona molto alta messa in un campo di pallacanestro diventi automaticamente un campione di basket!”
  6. Alcuni farmaci (Sildenafil, Vardenafil, Tadalafil) promettono una durata di 4 ore o più. Questo vuol dire che se assumo questi farmaci la mia erezione durerà così a lungo?
    Falso: in questi casi per durata si intende la finestra di efficacia del farmaco stesso, ovvero quel periodo di tempo durante il quale, se lo si desidera, si può intraprendere e portare a termine un rapporto sessuale. Non bisogna quindi confonderla con la durata dell’erezione stessa, la quale dipende comunque dal desiderio e dall’eccitazione, che sono i due punti che la precedono nella risposta sessuale.
  7. È vero che la disfunzione erettile è un indice di minore virilità?
    Falso: la virilità di un uomo non può essere misurata sulla base della rigidità del suo pene. È vero tuttavia che la disfunzione erettile incide pesantemente sulla relazione di coppia, e che una sessualità efficiente e appagante è un presupposto fondamentale per il benessere psicologico.

A conclusione di questo elenco di miti che spero di essere riuscita a chiarire almeno in parte, sottolineo un aspetto sull’argomento: secondo la letteratura scientifica internazionale il raggiungimento dell’orgasmo è più difficile per la donna rispetto all’uomo in termini di percentuale. Tuttavia l’assenza di orgasmo sia da sola, sia con il partner o durante il coito, è risolvibile dopo una valutazione e una terapia comportamentale mansionale mirata e personalizzata presso un sessuologo clinico; da sole o on-line è difficile mentre con l’aiuto professionale di un sessuologo è molto probabile!!

 

di Olga Paola Zagaroli

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