Quanto grasso ho? Misurare la massa magra e massa grassa

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Questa è una delle domande più ricorrenti poste dalla clientela (quasi esclusivamente femminile) ai professionisti del settore. E’ molto difficile misurare esattamente la sua quantità (in chili ed in %, totale e distrettuale) e la sua tipologia, perchè, a parte la DEXA ed altre metodiche diagnostiche, ci si affida alla plicometria e/o all’analisi BIA.
La prima è un’analisi bicompartimentale (massa magra, massa grassa), la seconda tricompartimentale (massa cellulare, massa extracellulare, massa grassa)

Modello Tricompartimentale

Le 2 metodiche hanno pregi e difetti. Il pregio dei 2 metodi sta nella loro praticità, facilità d’uso, non invasivi e poco costosi. Non voglio dilungarmi sulla descrizione del plicometro, tipi di plicometro, punti di repere, nomogrammi, ecc., ma sottolineo il fatto che per la plicometria le misure, in caso di assenza di normoidratazione del soggetto, sono errate; siccome la maggior parte della popolazione non è normoidratata, la misura del grasso (sottocutaneo) risulta errata (quindi è una stima).
Inoltre nei 2 casi estremi (obesità con BMI > a 30 o nei magri costituzionali) la misura può essere, rispettivamente, sottostimata nel primo caso e sovrastimata nel secondo.
In questi ultimi tempi molti professionisti monitorano i loro clienti/pazienti usando essenzialmente la metodica BIA; fra essi distinguiamo:

  1. Dietologi;
  2. Nutrizionisti;
  3. Personal Trainers;
  4. Preparatori Atletici.

In realtà l’uso del BIA è nato per valutare in ambito nefrologico le variazioni dei fluidi nei comparti intra ed extracellulare; gli altri dati forniti dal software dello strumento servivano ad arricchire e completare le informazioni sul paziente/cliente. Successivamente, la scienza della “grassologia” ed i Professionisti del benessere e del bellessere hanno intuito le enormi potenzialità circa l’uso del BIA in ambito sportivo e nutrizionale. Il BIA ha anch’esso dei limiti, infatti anche il suo software, in assenza di normoidratazione del soggetto, da una stima della massa grassa. Conoscere la quantità di massa grassa individuale, a mio avviso, non sempre è l’elemento principale su cui intervenire soprattutto se in un’analisi BIA si riscontra:

  1. Aumento dell’acqua extracellulare;
  2. Disidratazione o iperidratazione;
  3. Diminuzione significativa dell’angolo di fase;
  4. Diminuzione della massa magra percentualmente più elevato della massa grassa in arco temporale breve;
  5. Diminuzione repentina della massa cellulare;
  6. Variazione improvvisa della BCMI;
  7. Massa muscolare < del 40% del BW.

Tutti questi elementi, forniti dal software in dotazione al BIA, sono fortemente condizionati da attività fisica e nutrizione dell’individuo; è chiaro che gestire al meglio una perdita quasi selettiva della massa grassa del soggetto deve essere appannaggio del lavoro sinergico di Nutrizionista/Dietologo e Pt con formazione specifica in materia. Nessuno dei 2 Professionisti deve invadere o sostituire l’altro Professionista.

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