Gragnano. Alla scoperta di antiche tradizioni

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Appena fuori dalla Penisola Sorrentina ci sono itinerari di notevole interesse storico dove si possono ancora scoprire le tracce evidenti nel territorio ma, soprattutto, si può collegare la storia della Costiera Amalfitana alla costa del Golfo di Napoli.
La cattiva abitudine di non andare oltre il territorio locale non ci permette di scoprire l’interessante zona della piana Vesuviana che da Stabia arriva alla città di Napoli , attraversata da una storia di notevole importanza data anche dalla presenza delle città romane di Pompei, Oplontis, Stabiae, Nuceria e Neapolis. La zona visitata ultimamente è quella della Valle dei Mulini di Gragnano che conserva, ancora ben visibili, i resti degli antichi mulini usati per la produzione di farina e poi per macinare il grano duro per produrre la famosa Pasta di Gragnano.
Ma i particolari incontrati in questo itinerario ci portano all’antico collegamento di Gragnano con il Ducato di Amalfi. Infatti questo territorio, insieme alla zona di Pimonte e Lettere, delimitava il confine a nord dell’antica Repubblica Marinara di Amalfi difendendola con le fortificazioni delle quali ancora sono visibili i ruderi sulle alture.
I mulini utilizzati mille anni fa in questo luogo sono identici a quelli della Valle delle Ferriere di Amalfi usati per la produzione della carta. La loro struttura è formata da una torre piezometrica dove giungeva la poca acqua del fiume che non permetteva l’utilizzo della ruota verticale. Quindi, lungo le due sponde della valle, sostenevano i canali nella loro perfetta pendenza. La caduta dall’alta torre dava all’acqua la velocità e la potenza adatte a far girare una ruota orizzontale posta nella parte bassa del mulino. Questa era collegata alla macina in pietra che, ruotando, permetteva di macinare il grano e trasformarlo in farina.
Queste strutture sono state utilizzate fino al secolo scorso ma, tuttora, Gragnano resta la regina incontrastata della produzione di pasta artigianale.
Ma la sorpresa maggiore di questo itinerario inizia proprio dal fondo valle quando si inizia a salire lungo un bosco di castagne che ci porta lontano dalla realtà dove si aprono ampi panorami dipinti dai mille colori delle varie coltivazioni locali, dagli ulivi alle viti, dagli orti al bosco di castagni. Il luogo diventa fiabesco e, tutto intorno, si scorgono archi di antichi acquedotti e costruzioni medievali.
nino2Giunti sulla cima della collina si entra in una Macchina del Tempo. Un borgo medievale cinto da antiche mura con le tracce di un antico castello, una chiesa costruita sulla sua struttura e stradine lastricate da ciottoli. Si tratta del Borgo di Castello, una fortificazione medievale costruita per difendere il Ducato di Amalfi. Le strutture ancora leggibili rendono il luogo carico di storia. La chiesa conserva antiche lapidi longobarde e delle famiglie Marini e Medici. Le colonne interne provengono da antichi templi romani e greci ed altri marmi sparsi nell’edificio richiamano all’antico splendore del luogo. Sotto l’altare di marmo è raffigurata la croce di S.Giovanni, il simbolo della repubblica e dell’attuale città di Amalfi. Anche le case intorno all’edificio sacro conservano le forme antiche ed i materiali impiegati per la loro costruzione sono di storica provenienza.
Per completare l’esperienza sensoriale abbiamo preferito anche assaggiare i vari tipi di pasta prodotti da abili artigiani e, perciò, ci siamo rivolti all’osteria Antico Borgo dove Ciro ci ha deliziati di tutti i prodotti del suo territorio che lui amabilmente e con tanta passione ci ha descritto e preparato.
Un altro itinerario interessante è andare a scoprire la produzione della pasta direttamente in una delle fabbriche locali.
Abbiamo la disponibilità della Fabbrica della Pasta per visitare il laboratorio di produzione ed il museo degli antichi sistemi utilizzati e di assaggiare la loro pasta presso la Locanda della Pasta allestita con un museo contadino e di antichi attrezzi di produzione. Le varietà di pasta destano meraviglia , molti formati sono addirittura sconosciuti e molti altri hanno un loro motivo di esistere. Per esempio, la famosa “pasta ammiscata” è nata dal fatto che, quando la pasta si essiccava lungo le strade cittadine, nel momento di portare le strutture al coperto per l’arrivo di maltempo o umidità, molti pezzi si staccavano dalla pasta stesa sulle canne ed alcuni bambini li raccoglievano, in modo sparso, per utilizzarlo nelle loro povere famiglie. Logicamente questa azione faceva in modo di avere una pasta formata da tanti pezzi provenienti da formati diversi che si “ammiscavano”.
Il piacere di una bella compagnia completa questa esperienza sensoriale fatta di profumi, sapori, bei panorami e informazioni interessanti e ci porta ad organizzare altre uscite sul territorio per completare la conoscenza di un luogo carico di storia.

 

di Nino Aversa

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