La medicina moderna affronta l’infarto e l’ictus con la Neurocardiologia
Fino a poco tempo fa quando si ricorreva al Medico di regola costui era ritenuto un professionista che doveva sapere di tutto. Poi col passare del tempo si è arrivati alle singole specializzazioni nei vari campi della Medicina. Così sono sorti i poliambulatori privati e pubblici delle ASL con i gruppi di Specialisti. Oggi nel mondo moderno sta cambiando qualcosa riguardo questa impostazione di assistenza sanitaria, nel senso che si cerca di valutare le diverse manifestazioni di malattia osservandole, diagnosticandole e curandole con il concorso di specialisti di branche diverse perchè molte volte la causa iniziale delle varie malattie è comune.
Cuore e Cervello
Prendiamo ad esempio colui che soffre di disturbi cardiaci per alterazioni da insufficienza delle coronarie (Ischemia), con dolori al petto dopo uno sforzo (Angine) o che ha avuto un infarto cardiaco e poi un’altra persona che ha avuto invece delle alterazioni circolatorie cerebrali, con diversi segni: un iniziale e forse trascurato TIA (Attaco Ischemico Transitorio), come perdita di coscienza per pochi secondi, disturbi della parola, intorpidimento (Parestesia) di tutto un lato del corpo (piede e braccia) ed infine un Ictus cerebrale. Sono esempi di processi morbosi che colpiscono zone dell’organismo, Cuore e Cervello per una cattiva circolazione, Coronarie e arterie cerebrali, e portano dei danni talvolta irreparabili. Al cuore Angine e Infarto; al Cervello TIA e ICTUS (quest’ultimo viene chiamato anche Stroke in inglese, oppure Apoplessia o Insulto cerebrovascolare) e può essere ischemico se v’è stata una ostruzione del circolo cerebrale o emorragico con perdita di sangue per rottura di un vaso.
Causa unica
Di queste patologie purtroppo la causa unica è quella della cattiva condizione delle pareti delle arterie. Queste nel tempo, oltre che per l’età della persona, vengono alterate dai componenti del sangue, in particolar modo dal “famigerato” colesterolo, quello LDL “cattivo”, che va a depositarsi sulle pareti dei vasi provocandone prima un indurimento, rendendole poco elastiche al passaggio del sangue ed anche meno resistenti e fragili, e poi per i depositi di placche indurite talvolta ostruenti e bloccanti la circolazione ematica. Ne possono derivare pertanto difficoltà di irrorazione sanguigna con sofferenza del tessuto sia cardiaco (Infarto) che del tessuto cerebrale (Ictus ischemico) con morte delle cellule, a secondo del distretto interessato.
La Neurocardiologia
Vanno sempre più intensificandosi perciò i gruppi di Specialisti delle varie Branche della Medicina per affrontare nel modo migliore le malattie di loro pertinenza ma che hanno in comune la causa iniziale o finale con altre Specialità. Così vi sono specialisti, sempre più numerosi, che periodicamente si riuniscono e discutono delle singole esperienze. Su questo argomento si è svolto a Roma il II Congresso Nazionale de La Rete delle Neurocardiologie, organizzato dall’Area AIAC Interazioni Cuore-Cervello. Questa organizzazione italiana – chiamata Rete – è nata con l’intento di promuovere la formazione di gruppi di collaborazione specialistica nell’ambito neurovascolare e cardio-aritmogeno nelle Strutture sanitarie periferiche che attuano le cure riperfusive per i soggetti affetti da Ictus.
La diagnosi e terapia
E’ importante intercettare le persone di interesse cardioneurologico, che possono avere o hanno avuto un Ictus, a diversi livelli nella prevenzione di eventi fatali. Tra le varie cause di questo evento una delle più frequenti è la Fibrillazione atriale. Si tratta di una alterazione del ritmo cardiaco per cui le parti superiori del cuore (Atri) non si contraggono più per spingere il sangue nella parte inferiore (Ventricoli), che si contraggono invece con una frequenza talvolta molto elevata. Questo momentaneo ristagno del sangue negli Atri consente la possibilità che si formino dei coaguli ematici che possono poi raggiungere ed occludere (Tromboembolismo) i vasi che irrorano zone delicate del cervello per cui compare la relativa paralisi. Per questo motivo anche in questo Convegno è stato riaffermato che i soggetti che hanno una Fibrillazione atriale, sia in modo permanente che intermittente, debbano fare uso di anticoagulanti. Particolarmente efficaci sono stati trovati i NAO (Nuovi Anticoagulanti Orali). E di questi farmaci ne abbiamo parlato ampiamente nei mesi scorsi.
Sincope e epilessia
Altri argomenti di discussione per un migliore trattamento terapeutico di interesse cardiologico e neurologico sono la Sincope, la Lipotimia e le Crisi epilettiche. La Sincope è caratterizzata da perdita di coscienza momentanea, che insorge rapidamente ed è dovuta ad una riduzione del flusso sanguigno al cervello, spontaneo o da cause traumatiche ed infiammatorie della regione naso-faringea, stomaco, pleura, testicolo e utero; anche ad una riduzione notevole del battito cardiaco (bradicardia). Per Lipotimia si intende una sensazione di malessere di breve durata con sudorazione, pallore, sensazione di venir meno, senza perdita di coscienza, per cui si parla anche di pre-sincope. Le manifestazioni epilettiche senza convulsioni possono confondersi con la Sincope, così come l’Epilessia può determinare delle Sincopi. Si tratta comunque di patologie molte volte non bene identificabili, ma che soltanto la collaborazione specialistica ne può definire la diagnosi e la cura più adatta.