L’acqua e la gravidanza: una moda o una svolta?

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L’acqua era considerata sin dall’Antico Egitto un rimedio molto utile per numerose patologie, solo a partire dagli anni 80 però è stata vista come un coadiuvante della nascita ed utilizzata anche nei reparti maternità .
L’azione “terapeutica” dell’acqua si esplica attraverso la stimolazione di alcune parti del corpo anche in gravidanza ed agisce contrastando numerosi disturbi caratteristici dei 9 mesi (è necessario che la temperatura sia tra i 27°/30° C affinchè ci sia una stimolazione adeguata dell’epidermide e vengano attivati i sistemi di regolazione corporea).
Le ostetriche, professioniste esperte della gravidanza fisiologica, utilizzano ormai da anni l’acqua nei percorsi di accompagnamento alla nascita e per il momento del travaglio e del parto, ottenendo enormi risultati.
Nel corso di accompagnamento alla nascita l’ostetrica attraverso una parte teorica ed una pratica di “lavoro” corporeo in acqua e fuori dall’acqua conduce la gravida verso una nascita consapevole ed “umanizzata”.
Gli esercizi proposti in acqua sono di beneficio a tutto il corpo ed aiutano anche la zona pelvico-perineale (coinvolta ed esposta a sollecitazioni in gravidanza e durante il parto), essi migliorano la circolazione rinforzando e tonificando i vasi sanguigni e linfatici e riducendo di conseguenza edemi e varici, favoriscono l’eliminazione di scorie e tossine presenti nell’organismo, esercitano un’azione stimolante/massaggiante su piedi, schiena (in particolare tratto lombo-sacrale , spesso dolorante a causa dell’iperlordosi caratteristica delle donne in attesa), cosce e zona pelvica, alleggeriscono il peso del pancione, consentono un moderato dispendio energetico che attraverso il lavoro muscolare favorisce il mantenimento del peso corporeo ed il “risveglio” dell’apparato respiratorio e cardiovascolare, inoltre grazie all’acqua calda il corpo è pervaso da una piacevole sensazione di rilassamento e benessere.
L’ostetrica in acqua lavorerà sul benessere totale del corpo ma prevalentemente su “zone di sua competenza” come il bacino, la cui mobilizzazione con determinati esercizi è molto utile per il corretto posizionamento del bambino e per il parto, questo avviene anche grazie al progesterone e alla relaxina che determinano un “rammollimento” dei legamenti in gravidanza.
Esercizi mirati al perineo , eseguiti in un ambiente privo di gravità, risulteranno più semplici e facilmente ripetibili ed aiuteranno la gravida a prendere coscienza dei muscoli che compongono il pavimento pelvico per migliorarne l’elasticità e le potenzialità.
I benefici della gravidanza in acqua sono quelli di natura psicologica grazie all’aumento delle endorfine (oppioidi endogeni), l’acqua allevia dolori, tensioni , ansie e consente una migliore percezione del proprio corpo e delle sensazioni.
Il corpo in acqua “si scioglie” ed abbandona la dimensione terrena, può dondolare e lasciarsi cullare dalla leggerezza dei movimenti, la gravida inoltre percepisce maggiormente i movimenti fetali ed entra così in sintonia con il proprio bambino ed in una dimensione uterina.
Concludo dicendo che, in linea con la direttiva dell’OMS di attuare interventi per “normalizzare la nascita”, l’utilizzo dell’attività fisica in gravidanza in acqua, per la preparazione al parto, per l’evento nascita nonché dopo nella fase postnatale, risulta un validissimo aiuto che dovrebbe essere maggiormente promosso e proposto alle gravide in Campania così come succede in altre regioni italiane.

 

di Angela Maria Flinio

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